Pubblicato il 23 Dicembre 2022
Continuano purtroppo i casi di femminicidio e di violenza sulle donne in Italia. Solo pochi giorni fa è stata uccisa una 41enne di Chieti dal compagno, ma la lista è davvero lunghissima.
Questa lunga scia di sangue poteva ulteriormente aumentare senza l’intervento di un 15enne che, chiamando in tempo le forze dell’ordine, è riuscito a sventare molto probabilmente un femminicidio.
La conoscenza online
Secondo quanto riferisce Il Messaggero, l’uomo 30enne stava progettando il femminicidio ormai da diversi giorni. Sembra che avesse conosciuto una ragazza online, con la quale aveva avviato una relazione virtuale.
Da qui la decisione di incontrarsi di persona a casa della ragazza e l’appuntamento era stato fissato il 17 dicembre. Man mano che si avvicinava la data dell’incontro però l’uomo diventava sempre più aggressivo e geloso, tant’è che la donna ha deciso di non incontrarlo più e di chiudere tutti i rapporti.
Da qui per la ragazza è iniziato un vero incubo, infatti l’uomo la minacciava continuamente di morte, la insultava e le inviava video intimidatori dove mostrava armi da taglio.
“Sto venendo ad ucciderti”, ma il 15enne capisce la lingua romena e sventa un femminicidio
A quanto pare non erano semplici minacce, ma l’uomo aveva tutte le intenzioni di uccidere la donna conosciuta in chat.
E così il 17 dicembre, giorno dell’appuntamento fissato e poi annullato, ha ugualmente preso un treno per recarsi a Misano Adriatico per raggiungere l’abitazione della donna.
Furioso, a bordo del treno l’uomo ha continuato a minacciare la ragazza per telefono con frasi tipo: “Sto venendo ad ucciderti”. Non si preoccupava di minacciarla ad alta voce, poiché parlava in rumeno ed era convinto che nessuno potesse capirlo.
Invece a bordo del treno c’era un ragazzo 15enne che parla perfettamente il rumeno e quindi ha capito tutto quello che l’uomo diceva e ha deciso di chiamare subito le forze dell’ordine.
Il 30enne, arrivato a destinazione, è stato “accolto” dalle forze dell’ordine che l’hanno perquisito trovandolo in possesso di un coltello e un altro oggetto appuntito, gli stessi che mostrava nei video minatori.
Dall’analisi del cellulare sono emerse tutte le sue minacce e che quindi le sue intenzioni di ucciderla erano reali. La Procura di Modena ha quindi fatto scattare l’arresto per tentato omicidio, ritenendo che ci fosse pericolo di recidiva.