Il 16 marzo del 1978 veniva rapito il presidente della Dc, Aldo Moro, e trucidata la sua scorta. Il presidente della Repubblica ha deposto una corona di fiori in via Fani, dove le Brigate Rosse sequestrarono l’allora presidente della Democrazia cristiana, uccidendo cinque agenti della sua scorta. Sergio Mattarella ha dichiarato: “Una data, quella del 16 marzo 1978, incancellabile nella coscienza del popolo italiano. Lo sprezzo per la vita delle persone, nel folle delirio brigatista, lo sgomento per un attacco che puntava a destabilizzare la vita democratica italiana rimangono una ferita e un monito per la storia della nostra comunità. Sono vite strappate agli affetti familiari da una violenza sanguinaria, sono lacerazioni insanabili. Alle vittime va un pensiero commosso e ai familiari la solidarietà più intensa, che il trascorrere degli anni non ha mai indebolito“.
Tutte le forze politiche hanno ricordato quanto accaduto. Enrico Letta (Pd) scrive su Facebook: “Penso a Oreste Leonardi e Domenico Ricci nella Fiat 130 con Aldo Moro. A Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino nell’Alfetta dietro. 43 anni fa partirono per morire, martiri in via Fani. A difesa della Repubblica. Onorare le istituzioni nel loro nome oggi e sempre”. Mariastella Gelmini (FI) ha scritto: “Quarantatré anni fa il sequestro di Aldo Moro. Come ogni anno, il 16 marzo, ricordiamo l’attacco di via Fani compiuto dalle Brigate Rosse. Nel 1978, in quell’atroce giornata, morirono, compiendo il loro dovere, due carabinieri, Oreste Leonardi e Domenico Ricci, e tre agenti della Polizia di Stato, Francesco Zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino. Dopo 55 giorni venne ucciso brutalmente anche lo statista della Democrazia Cristiana. Ricordiamo con commozione le vittime del terrorismo e dell’intolleranza, affinché pagine cosi buie non si ripetano mai più”. (fonte: Ansa, social; foto Wikimedia Commons)
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