Pubblicato il 22 Giugno 2022
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di USB PIOMBINO LAVORO PRIVATO
Ci sono 1650 lavoratori delle acciaierie di Piombino, attualmente in mano agli indiani di Jindal dimenticati da tutti. Nonostante il settore sia in un momento favorevole grazie ad una forte domanda di acciaio a Piombino la parola d’ordine è RIGASSIFICATORE. Il secondo polo produttivo più importante d’Italia e primo produttore di rotaie dimenticato da tutti .
I 1650 lavoratori sul filo del rasoio aspettando le sorti del proprio futuro. Una fabbrica che lavora a singhiozzo e che ha dimostrato che senza la fabbrica con tutti i suoi lavoratori le sorti della città e della Val di Cornia sono in forte crisi. Questo è il momento di investire invece di aspettare che lo facciano altre nazioni, con Jindal o senza Jindal, cioè con lo Stato. Ancora risposte al vento, aspettiamo un Addedum che non arriva mai, perché ormai a Piombino il problema è il rigassificatore. Siamo da molti anni dimenticati da Governi Istituzioni e varie aziende che hanno parlato e non hanno mai investito veramente sulle acciaierie, ma solo sfruttato un territorio. La parole d’ordine in Piombino è diventata solo RIGASSIFICATORE, che poi sarà un impianto usa e getta dove tutti sanno benissimo che non porterà nessun posto di lavoro o quantomeno pochissimi a differenza di una siderurgia pulita e moderna. Il rischio di questa decisione governativa nazionale è peggiorativa, perché c’è il rischio evidente di perdere altri posti di lavoro nel settore ittico e della pesca, causata dalla nave di 300 metri che sarà ormeggiata nella banchina del porto di Piombino. Per questo ci aspettiamo ancora ricatti e le famose “compensazioni” dichiarate dal Ministro Cingolani su Piombino. Tutti sappiamo che il rigassificatore porta il 5% di gas del fabbisogno nazionale e quindi non può essere legato al ricatto siderurgico, le due lotte devono essere comuni, NO ad un rigassificatore usa e getta SI ad una siderurgia moderna con i suoi 1650 lavoratori.
USB PIOMBINO LAVORO PRIVATO.