Pubblicato il 9 Novembre 2024
All’alba di oggi, 9 ottobre, è morto in condizioni misteriose il 18enne Arcangelo Correra nel cuore di Napoli, nella zona dei Tribunali. I poliziotti si sono recati all’ospedale Vecchio Pellegrini, dopo la segnalazione dei medici di un giovane ferito gravemente da un colpo d’arma da fuoco, poi deceduto. Dopo che si è diffusa la notizia una folla di amici e parenti del ragazzo si è radunata sotto l’ospedale, rendendo necessario l’intervento di numerose volanti. Alcuni giovani sarebbero sotto interrogatorio in Questura per chiarire la dinamica del tragico omicidio.
Un’ipotesi agghiacciante: Arcangelo morto per un gioco finito male?
Dalle indagini risulta che il 18enne sarebbe morto per un colpo di pistola che lo ha centrato alla fronte e sul luogo dell’omicidio si è già recata la Squadra Mobile guidata da Giovanni Leuci per verificare se sono presenti in zona telecamere pubbliche o private. Tante le ipotesi al vaglio degli inquirenti e tra le più inquietanti ci sarebbe quella di un gioco finito male.
Secondo la ricostruzione Arcangelo era in compagnia di alcuni amici e sembra che uno di loro stesse mostrando una pistola. L’ipotesi sarebbe supportata dal ritrovamento di un proiettile inesploso sul luogo dell’omicidio, come se chi stesse maneggiando l’arma l’avesse scarrellata facendo saltare la pallottola. Le indagini sono in piena fase si svolgimento e non è possibile ancora formulare ipotesi certe, l’unica cosa sicura è che il ragazzo è morto dopo essere stato colpito da un proiettile alla testa.
Era il cugino di Luigi Caiafa?
La polizia sta indagando a 360° per capire in che contesto è maturato l’omicidio di Arcangelo Correra, ucciso a pochi metri dalla sua casa forse da qualcuno che conosceva. Si vocifera che il ragazzo, incensurato, fosse il cugino di Luigi Caiafa, il 17enne che nell’ottobre del 2020 con Ciro De Tommaso, figlio di Gennaro ‘a carogn, fu sorpreso a compiere una rapina in via Duomo. Caiafa estrasse una pistola replica e uno degli agenti fece fuoco uccidendolo. Uno zio del ragazzo però avrebbe smentito la parentela, sostenendo che i due ragazzi fossero solo amici.
Quartiere sotto choc: “Era un bravo ragazzo”
Dopo la morte agghiacciante di Emanuele Tufano, ucciso durante una sparatoria a quanto pare tra giovanissimi, Napoli piange un altro suo figlio giovanissimo. Nel quartiere si fa fatica ad accettare quest’ennesima tragedia e molti lo descrivono come un bravo ragazzo, lontano dai giri criminali.
I genitori hanno un negozio di abbigliamento proprio vicino al luogo del delitto e solo pochi giorni fa il ragazzo aveva compiuto 18 anni. Sotto la casa del giovane si sono radunate almeno 200 persone, molte delle quali presenti all’ospedale Pellegrini, dove la mamma del 18enne ha avuto un malore dopo aver appreso la tragica notizia.
Come riferisce il Corriere, la titolare di un bar vicino ha garantito che Arcangelo era un bravo ragazzo: “Se non fosse stato così non avrei esitato a dirlo. In questa città si sta vivendo una situazione insostenibile con tutti questi ragazzi uccisi. Così rischiamo di rimanere solo noi vecchi”. Altri suoi tre amici presenti nel bar hanno confermato che Arcangelo non era un ragazzo di strada e che spesso aiutava il padre nel negozio.