Pubblicato il 19 Novembre 2020
36 lavoratori, su 40, in nero in una Residenza sanitaria assistenziale: interviene la Uil di Messina. “Esprimiamo profonda soddisfazione e sincero compiacimento per l’esemplare indagine condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Taormina, coordinata dal Gruppo di Messina, che ha scoperto e smascherato un’enorme mole di lavoro nero e irregolare in una Rsa della provincia. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno evidenziato come in questa Rsa ben 36 lavoratori su 40 erano totalmente in nero, nonché sottopagati e addirittura umanamente vessati ed umiliati. Una situazione surreale che sembra appartenere ad epoche ed emisferi lontani. Purtroppo, è la tragica realtà che, troppo spesso, vivono i lavoratori del nostro territorio“, ha affermato Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina.
“Secondo quanto drammaticamente emerso dalle accurate indagini, accanto allo sfruttamento dei lavoratori e alle elusioni fiscali e contributive, nella Rsa oggetto del provvedimento vigeva un clima di pesante intimidazione nei confronti dei lavoratori che rasentava lo schiavismo. Quanto avvenuto conferma nella sua cruda realtà quanto affermiamo e denunciamo da molto tempo, vale a dire l’esplosione del lavoro nero e la mancanza di tutele per i lavoratori, purtroppo, piegati e ricattati dal bisogno e dalla fame. Pertanto, nel ringraziare la Guardia di Finanza per la preziosa attività investigativa svolta, auspichiamo un ulteriore rafforzamento dei controlli e delle attività investigative finalizzate a contrastare il lavoro nero e a garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori” ha concluso il segretario generale Tripodi.