Solo pochi giorni fa fece molto scalpore l’irruzione in massa di un folto gruppo di persone all’ospedale Riuniti di Foggia, dopo la notizia della morte di una parente 23enne, costringendo infermieri e dottori a barricarsi letteralmente in una stanza per impedire l’accesso dei facinorosi. Il personale medico, da tutta Italia, ha continuato a chiedere maggiore tutele ma, a distanza di pochi giorni, si è verificato un episodio molto simile.
Teatro dell’ennesima vergognosa aggressione all’interno di un ospedale è Pescara, come riferito da Il Messaggero, dove una quarantina di persone di etnia rom ha fatto irruzione nel reparto di Oncologia del nosocomio di Pescara dopo l’annuncio della morte di un loro parente 60enne.
I fatti si sono svolti ieri mattina, venerdì 13 settembre, quando si è diffusa la notizia della morte di un 60enne di etnia rom. Parenti e amici dell’uomo, almeno una quarantina, si sono presentati alle porte dell’ospedale e sono entrati con la forza nel reparto di Oncologia distruggendo porte, tavoli e suppellettili. La guardia giurata non ha potuto bloccare quella folla inferocita e ha chiamato le forze dell’ordine che, giunte sul posto con diverse pattuglie, sono riuscite a riportare la situazione alla normalità. Poliziotti e carabinieri, per evitare ulteriori disordini, hanno scortato la salma fino all’obitorio.
Il governo sta lavorando ad una legge contro le violenze negli ospedali, una sorta di Daspo dalle cure mediche (tranne quelle d’emergenza) per almeno 3 anni per quelle persone che aggrediscono il personale sanitario o che si macchiano comunque di atti violenti all’interno degli ospedali. A quanto pare però neanche questa minaccia sembra fermare violenti e facinorosi e sulla questione è intervenuto Vero Michitelli, direttore generale dell’Asl di Pescara, che ha ovviamente condannato fermamente l’episodio di violenza, commesso per di più nel reparto di oncologia dove ci sono persone fragili che hanno bisogno della massima serenità e tranquillità.
Michitelli ha poi sottolineato la dedizione degli operatori, degli infermieri, dei medici e degli operatori sanitari verso i pazienti, che seguono con grande professionalità e umanità, esprimendo quindi la sua indignazione nel vedere il loro impegno disprezzato così brutalmente. Alla luce delle recenti aggressioni avvenute negli ultimi tempi in varie città d’Italia, il direttore ha chiesto maggiori garanzie per il personale medico, al quale ha espresso la massima solidarietà. Dopo aver ringraziato le forze dell’ordine per il loro pronto intervento, ha chiesto agli organi competenti di adottare tutte le azioni necessarie per garantire la sicurezza del personale medico che lavorano per tutelare il diritto alla salute di ogni cittadino.
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