Pubblicato il 3 Dicembre 2020
Stamane, gli agenti della Polizia di Stato di Gela in collaborazione con il personale del Nucleo Prevenzione Crimine Sicilia Occidentale di Palermo, ha dato corso all’attività delegata dalla Procura della Repubblica di Gela con decreto del 01.12.2020, procedendo alla perquisizione domiciliare nei confronti di 7 giovani gelesi, indagati per i reati di lesioni personali aggravate in concorso, per fatti avvenuti la notte del 30 agosto 2020.
I fatti
Nelle prime ore del mattino del 30 agosto, gli agenti di polizia, si recarono al pronto soccorso del Vittorio Emanuele, a seguito di una richiesta da parte dal personale in servizio. Alcuni ragazzi, accompagnati dai loro genitori, erano giunti al pronto soccorso, riferendo di essere stati aggrediti.
Gli agenti, all’interno dell’ospedale trovarono alcuni giovani coinvolti nella lite, agitati e visibilmente malconci. Presentavano contusioni, lividi vari, escoriazioni ed ecchimosi. I ragazzi riferirono di essere stati colpiti alla testa, tanto da determinare i sanitari a trattenerli presso la struttura ospedaliera in osservazione.
Dai racconti emersi e dalle dichiarazioni rese, si riuscì a compiere una ricostruzione sommaria dell’accaduto: quella mattina, intorno alle 02.30-03.00 circa, nel viale Cortemaggiore, nei pressi dell’esercizio denominato “KIOSKETTO”, si verificò una lite, uno scambio di battute verbali, tra un paio di ragazzi.
Quella controversia non degenerò grazie all’intervento del personale del Commissariato di P.S., che, trovandosi nelle vicinanze, giunse in risposta alla chiamata della S.O., notando almeno un centinaio di ragazzi di giovane età, compresa tra i 15/20 anni circa che, vedendo la Polizia, fuggirono tra le aiuole della zona Macchitella.
I giovani feriti, dichiarano che, dopo la prima lite, alcune delle persone coinvolte, dell’uno e dell’altro schieramento, informati amici e familiari dell’accaduto, decisero di incontrarsi nei pressi del locale denominato “BCOOL BEACH”, vicino ai campetti di basket, per un chiarimento.
La situazione degenerò. Il gruppo di ragazzi più numeroso aggredì, violentemente, con l’uso di bastoni, spranghe e mazze, l’altro gruppo composto da una decina di giovani.
Sei dei ragazzi aggrediti riportarono lesioni significative e furono costretti a ricorrere a cure mediche presso il pronto soccorso. Quattro di loro, riportarono fratture ed estese ferite lacero contuse.
La Polizia di Stato di Gela avviò un’intensa attività investigativa, per ricostruire la vicenda ed individuare i responsabili.
Furono sentite numerose persone, incontrando timori, reticenza ed omertà. Ma alla fine, alcuni degli intervistati, ebbero il coraggio di rompere quel muro di silenzio, riferendo una versione coerente dei fatti ed indicando l’identità di alcuni dei picchiatori.
Ciò permise di fare luce sull’intera vicenda, anche grazie all’acquisizione delle immagini registrate da alcune telecamere di sorveglianza private.
Questa mattina, nel corso della perquisizione, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro diversi oggetti atti ad offendere, fra mazze e bastoni, qualificabili come armi od armi improprie.
Le indagini procedono al fine di delineare le responsabilità penali di ciascuno degli indagati ed individuare gli altri responsabili del vile pestaggio.