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Castelnuovo di Porto

75enne uccisa a Castelnuovo di Porto: le bugie, i depistaggi e i dubbi sul misterioso femminicidio

Pubblicato il 13 Agosto 2024

La mattina del 9 agosto l’83enne Carmine Alfano ha ucciso la moglie 75enne Lucia Felici al termine di una furiosa lite nella loro abitazione a Castelnuovo di Porto, a nord di Roma. L’uomo, che tutti in paese conoscevano come “Frank”, ha subito confessato il delitto, ma non sono ancora chiare le motivazioni che l’hanno spinto a compiere un gesto così folle ed efferato. Alfano avrebbe cambiato più volte la versione dei fatti e il gip Sabrina Lercioni, pur non convalidando il fermo, ne ha disposto comunque la custodia cautelare in carcere. Dalla sua ordinanza, come riportato da Repubblica, ci sarebbe anche un tentativo di depistaggio.

Il depistaggio

“Frank”, impiegato in pensione, avrebbe messo nella mano della moglie un coltellino per simulare un’aggressione. Avrebbe raccontato che la donna girava spesso con quel coltellino, poiché aveva paura del marito. La sua messinscena però sarebbe stata subito scoperta, poiché il coltellino è stato ritrovato nella mano sinistra, mentre la donna era destrorsa. Messo alle strette l’83enne avrebbe confessato di avercelo messo lui, anche se non ricorda quando, giustificandosi così: “Lei aveva un carattere difficile, voleva comandare e io dovevo stare zitto”.

Decisive le parole della vicina di casa, che ha dichiarato di aver sentito la 75enne urlare più volte: “Vattene, vattene, vattene!”. Le urla l’hanno spaventata e così ha dichiarato di essere andata a bussare alla porta dei due coniugi, ricevendo in cambio un assordante silenzio. Sono stati chiamati i carabinieri che, arrivati sul posto, hanno trovato la donna morta e il marito in stato confusionale.

Le versioni contrastanti

L’uomo ha prima spiegato che voleva aiutare la moglie a sollevarsi dopo che era caduta e, prendendola per il collo, l’avrebbe fatta morire. Al pm “Frank” ha invece raccontato di aver avuto un raptus e di aver praticato alla moglie un massaggio perché le faceva male la testa: “Poi l’ho stretta con la mano alla gola fino a quando non ha perso conoscenza” – ha concluso.

Poco dopo l’83enne ha cambiato ancora versione, spiegando che dopo aver preso dei farmaci si era svegliato con l’idea di uccidere la moglie così da liberarla dai problemi di salute che la affliggevano e facendole un favore. La donna avrebbe provato a difendersi, poiché sulla schiena dell’uomo sono stati trovati dei graffi. In un’altra versione ancora l’uomo ha confessato di aver ucciso la moglie, ma senza specificare il motivo.

Un femminicidio annunciato?

Al di là delle diverse versioni fornite dall’uomo, sembra che tra i due le cose ormai non andavano bene da tempo. Da quanto emerso non dormivano più insieme poiché, come raccontato da Alfano, lei si lamentava del fatto che lui russava. Quando i tre figli hanno appreso la notizia, uno di loro ha addirittura commentato che si aspettava che il padre prima o poi si macchiasse di un simile reato.

Secondo il gip Alfano ha mostrato una preoccupante capacità ad azioni di immotivata violenza e ne ha disposto la misura cautelare in carcere poiché potrebbe commettere delitti simili.