Pubblicato il 26 Maggio 2021
83 nuclei familiari che vivono da diversi anni alle baracche di via Fuortes a Ponticelli hanno ricevuto verso la metà di maggio una diffida, da parte del Comune di Napoli, ad abbandonare le loro abitazioni per poter avviare la bonifica.
La cosiddetta Baraccapoli versa purtroppo in condizioni disastrose. Le famiglie vivono tra lastre di amianto, che hanno causato molte morti per tumore, ma anche scintille dell’alta tensione che rappresentano un pericolo reale per i bambini.
Se da un lato è quindi lecito bonificare la zona, d’altro lato è inconcepibile che il Comune non abbia ancora trovato una sistemazione per queste famiglie.
Qui vivono cittadini napoletani che lavorano onestamente, studenti, ma anche albanesi ed africani in possesso di regolare permesso di soggiorno ed in graduatoria per l’assegnazione di una casa da oltre vent’anni.
Il Comitato Bipiani ha invitato il vescovo Mimmo Battaglia, che ha già dimostrato la sua vicinanza al quartiere celebrando la messa qualche giorno fa alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo contro la camorra.
Il vescovo ha accolto l’invito, facendo sentire la vicinanza della Chiesa a queste famiglie: “Non si può vivere qui, è chiaro che non potete restare in questo posto. Ma bisogna trovare una soluzione che salvaguardi la vostra dignità e la vita dei vostri bambini. La casa è un diritto e non può essere negato.”
Patrizio Gragnano, portavoce del Comitato Bipiani, spiega che queste famiglie vogliono andarsene, ma non senza avere un posto sicuro dove andare. “Abbiamo proposto 4 soluzioni– dichiara Gragnano- ma il Comune non ci ha neanche ascoltati. Sembra che una delle soluzioni al vaglio preveda l’utilizzo delle casette prefabbricate della protezione civile, cioè quelle usate per i terremoti. Ma non la accettiamo, poiché così l’80% delle famiglie resterebbe fuori dall’assegnazione”.
In giornata è arrivata la risposta del sindaco De Magistris, che rassicura che gli alloggi presto arriveranno per tutte le 83 famiglie. Di seguito ecco il video pubblicato sulla pagine Youtube del Come di Napoli.