Guerriglia sulla A1, liberati due ultras: “Non c’è flagranza differita”

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Tornano liberi Emiliano Bigi e Filippo Lombardi, i due ultras della Roma arrestati ieri nell’ambito delle indagini relative agli scontri avvenuti domenica sulla A1. 

Il giudice per le direttissime della Capitale non ha infatti convalidato l’arresto non riconoscendo l’applicazione della flagranza differita in particolare sotto l’aspetto della necessità e urgenza.

I due, difesi dall’avvocato Marco Bottaro, erano stati bloccati ieri dalla Digos a Roma.

Il giudice ha disposto l’invio degli atti al pm, che aveva sollecitato il carcere per i due per l’accusa di rissa aggravata e che dovrà ora trasmetterli ad Arezzo.

Circa 180 tifosi, tra napoletani e romanisti, identificati tra Genova e Milano, un ultrà giallorosso ferito e arrestato ad Arezzo, altri arresti ipotizzati nelle 48 ore di flagranza differita (scadenza martedì verso mezza giornata), una grandinata di Daspo in arrivo.

Il bilancio di polizia giudiziaria per i disordini tra tifosi e il blocco dell’A1 di Badia al Pino è al momento questo ma nelle ore potrà diventare più robusto.

“Stiamo concentrando tutte le nostre energie e quelle della polizia per arrivare quanto prima all’identificazione dei responsabili di questo gesto folle e assurdo che ha messo a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori e ha bloccato una delle principali arterie del nostro Paese”, 

ha dichiarato il procuratore di Arezzo Roberto Rossi assicurando “ogni sforzo perché i responsabili di questi fatti siano chiamati a rispondere delle loro azioni”.

Le indagini da parte delle Digos di Arezzo, Roma e Napoli hanno trovato chat e messaggi scritti e vocali in cui i tifosi minacciavano di darsele di santa ragione.

Scontri, quindi, non occasionali ma cercati, voluti, anche con appostamenti e vedette, da stabilire però se pianificati da tempo, certo favoriti dal calendario della serie A di calcio che nelle stesse ore ha fatto percorrere un lungo pezzo comune di Autosole a entrambe le tifoserie in trasferta al nord, i napoletani verso Genova, i giallorossi per Milano.

“Le fonti informative, i nostri operatori – spiega il questore di Arezzo, Maria Luisa Di Lorenzo – hanno rilevato che ci sono stati contatti tramite e messaggi e chat, da cui si può ipotizzare che si erano dati una specie di appuntamento in autostrada per scontrarsi”.

Tuttavia, prosegue, “la modalità può far pensare anche a un agguato, dato che i napoletani si sono fermati ad aspettare gli altri alla stazione di servizio di Badia al Pino anziché proseguire il viaggio. La Digos aveva informato che i romanisti si erano radunati all’area di servizio precedente, Montepulciano, e la Questura ha rafforzato le misure in autostrada”. 

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Redazione Nazionale

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