Continua ad essere altissima l’attenzione di esperti e virologi sul Covid, che nelle ultime settimana ha alzato la testa in modo preoccupante. Bassetti ha parlato di una nuova ondata di contagi a fine luglio, mentre Crisanti ha ribadito la necessità di fare la quarta dose.
Sulla questione è intervenuto anche Sergio Abrignani, immunologo ed ex membro del Cts (Comitato Tecnico Scientifico), che in un’intervista a Il Giornale ha espresso le sue preoccupazioni per la variante Omicron che rischia di contagiare tutti.
Abrignani racconta la sua esperienza con il Covid e invita a tenere la guardia alta: “Ho collezionato due infezioni e tre vaccini: ho cinque dosi e non quattro. Sono stato colpito dal Covid-19 nel marzo del 2020, poi ho fatto tre vaccini, e a febbraio di quest’anno ho scoperto di avere un picco altissimo di anticorpi, indice di un incontro ravvicinato con Omicron da asintomatico”.
L’immunologo suggerisce in particolare ai 60enni sani con tre dosi di sottoporsi alla quarta dose a distanza di 4-8 mesi dal primo booster o dall’infezione, poiché “non fa male e tira su gli anticorpi”.
Secondo Abrignani aumenteranno non solo i contagi, ma anche i decessi “Abbiamo un milione e mezzo di infezioni a settimana. Praticamente tutti si stanno infettando e con questi numeri si conteranno in media 100 morti al giorno”.
Come prospettato da molti virologi e infettivologi, il picco si raggiungerà tra il 20 e il 30 luglio. “Ma servirà un mese – avvisa Abrignani – per la discesa. Quindi ci aspettano 6-7 settimane di circolazione virale altissima dove i richiami, provocando una risposta effettrice, fanno salire gli anticorpi al picco creando una barriera per Omicron”.
Nonostante il quadro piuttosto preoccupante, Abrignani ci tiene a sottolineare che questa variante appare meno letale, almeno rispetto a quella iniziale: “Una persona infettata ha il 60-70% in meno di andare in terapia intensiva, tantissimi hanno una forma benigna. Ora al momento del picco contiamo 100 morti su 100.000 contagi, con il ceppo di Wuhan erano 800 con soli 30.000 contagi.
Il Covid lo stiamo addomesticando – conclude l’immunologo – ma sarà nostro compagno di viaggio ancora per molto tempo. L’endemizzazione non si sa quando sarà raggiunta. Ci basiamo sull’esperienza di altri virus, ma in realtà nessuno ha mai vissuto una pandemia prima di adesso”.
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