Pubblicato il 31 Gennaio 2024
Un ragazzino di 13 anni ha abusato del cuginetto di 5 anni e della cuginetta di 7 anni con un solo obiettivo: riprodurre nella realtà le scene di manga porno che aveva visto online.
Dopo la denuncia dei genitori dei due cuginetti, la polizia ha avviato un’indagine scoprendo che il 13enne nelle due settimane precedenti aveva visto almeno 15 siti di manga porno, noto anche come hentai. Il reato ipotizzato è quello di violenza sessuale, ma il ragazzino ha appena 13 anni e quindi non è imputabile.
Il caso
Dopo gli abusi la bimba di 7 anni e il bimbo di 5 anni hanno rivelato ai genitori cosa sono stati costretti a subire dal cugino più grande. I 4 adulti si sono confrontati e hanno deciso di sporgere denuncia. “Mi arrabbiavo, non volevo fare quelle cose” – queste sono le parole che la bimba avrebbe detto alla polizia come riferito da Repubblica. Gli inquirenti, dopo la denuncia, hanno ascoltato entrambi i bambini abusati per ricostruire la torbida vicenda.
La polizia ha analizzato la navigazione del 13enne nelle ultime due settimane, scoprendo che aveva visto almeno 15 siti per adulti, principalmente manga porno. Nelle schermate spesso si trovavano anche banner con la scritta “adult content”.
Genitori omertosi oppure assenti
Purtroppo non si tratta di un caso isolato, anzi, a Roma ci sono state già 3 segnalazioni in 4 mesi di episodi del genere. Inoltre gli inquirenti ritengono che molti genitori, pur sapendo, preferiscono tacere per non mettere nei guai i figli, mentre altri sono del tutto assenti e non li controllano durante la navigazione sul web.
“È una situazione legata al cattivo uso dei cellulari – hanno spiegato gli agenti – abbiamo scoperto che sono pochi i genitori che utilizzano il parental control. I ragazzini si affacciano alla sessualità in un modo non sano e i genitori neanche lo sanno, lasciando loro piena libertà online”.
Recentemente la Cassazione, per arginare questo fenomeno, ha catalogato fumetti e disegni che rappresentano ragazzine nude o in atteggiamenti sessualmente espliciti come materiale pedopornografico, vietando gli hentai più spinti, provocando la furiosa reazione degli amatori del genere.