Una brutta storia di abusi e violenze sessuali tra le 4 mura domestiche ha avuto luogo nel 2021 in una provincia di Brescia. Un uomo 45enne ha violentato più volte la figlia della compagna, all’epoca 16enne. La ragazza, durante una seduta con una psicologa, ha raccontato tutto e così sono scattate le indagini che hanno portato all’arresto dell’uomo.
L’uomo, residente sul lago di Garda, ha lavorato in passato come impiegato e viveva con la moglie e la figlia di lei e proprio qui si sono consumate le violenze. La minorenne, durante alcune sedute con una psicologa, avrebbe rivelato particolari sempre più sconcertanti che hanno delineato un quadro di abusi e violenze continue che si verificavano tra le 4 mura domestiche.
Sono così scattate le indagini e i magistrati della Procura, che hanno interrogato la ragazza, hanno ritenuto credibili le sue parole tant’è che il 45enne è finito in carcere già durante le indagini preliminari.
Gli avvocati difensori dell’uomo hanno presentato la richiesta degli arresti domiciliari, che però è stata respinta più volte. Concluse le indagini, i magistrati hanno richiesto il rinvio a giudizio e il 45enne è stato condannato a scontare una pena di 6 anni e 8 mesi.
I legali hanno poi presentato ricorso ma, in Corte d’Appello, l’uomo ha deciso di patteggiare e così la sua pena è stata ridotta a 5 anni e 4 mesi di carcere.
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