Pubblicato il 28 Giugno 2020
È stato accoltellato all’addome ed ora si trova in ospedale perché la ferita si è rivelata più grave e profonda del previsto. Su come sono andate realmente le cose, però, c’è ancora un fitto alone di mistero. Dopo il caso della ragazza trovata morta davanti al Pronto Soccorso nello scorso week end a Scorrano, un altro avvenimento misterioso si è consumato nelle notti salentine di fine settimana. Il fatto è accaduto nella notte tra venerdì e sabato sulla strada che porta da Campi Salentina a Squinzano. Il protagonista dell’accaduto è un 26enne originario di Mesagne, ma residente a Novoli, già noto alle forze dell’ordine, che si è presentato in ospedale con una profonda ferita all’addome dicendo di essere stato accoltellato durante una lite in cui era intervenuto per difendere un amico. Il ragazzo ha spiegato alla Polizia, dopo il ricovero all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, che si è trovato suo malgrado coinvolto nella rissa, ed è stato accoltellato all’addome, soltanto perché era sceso dal suo scooter per prendere le difese di un suo amico in difficoltà. A quanto pare, però, lui ha avuto la peggio ed è rimasto gravemente ferito.
Accoltellato all’addome, il 26enne ora sarà operato
Dopo la breve colluttazione, in cui è stato accoltellato all’addome, il 26enne si sarebbe rimesso in sella al suo scoote per dileguarsi e tornare a casa. Con il passare delle ore, però, la ferita si è rivelata più grave e profonda del previsto ed il dolore, ma probabilmente soprattutto la paura, lo hanno costretto a recarsi al Pronto Soccorso per limitare i danni. Una volta ricevuto le prime cure del caso ci si è resi conto che la lama del coltello che lo ha colpito ha raggiunto l’intestino. Questo costringerà il ragazzo a sottoporsi ad intervento chirurgico per rimediare alla ferita. Ora, però, la palla passa agli investigatori che dovranno capire e testare la veridicità dei fatti raccontati dal 26enne e stabilire i colpevoli dell’accaduto e l’eventuale movente. Il ferito, tra l’altro, ha dichiarato di non conoscere e di non aver avuto alcuna interazione o relazione con chi lo ha aggredito.