Guido Porcelli, 67 anni, non ce l’ha fatta. Dopo oltre un mese di lotta tra la vita e la morte, l’uomo si è spento nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. La sua morte è stata causata dalle complicazioni della ferita da coltello che aveva subito lo scorso 22 settembre, quando era stato colpito nella sua abitazione. Purtroppo, nonostante ben cinque interventi chirurgici e l’impegno incessante del personale medico, Porcelli ha perso la sua battaglia nella giornata di ieri.
La figlia di 38 anni, è al centro di questa tragedia familiare. La donna, affetta da disturbi della personalità, è accusata di aver colpito suo padre con un coltello da cucina durante un episodio di estrema violenza domestica. Dopo il ferimento, era stata sottoposta agli arresti presso il reparto di Psichiatria del medesimo ospedale dove era ricoverato il padre. Tuttavia, è riuscita a fuggire circa venti giorni fa e attualmente è irreperibile. La donna è ora ricercata dalle forze dell’ordine con l’accusa di omicidio.
L’incidente si è verificato nella mattinata del 22 settembre scorso, nella casa di famiglia situata in viale Kennedy. Quella mattina, la madre si era allontanata per fare la spesa, lasciando la figlia e il marito in casa. Secondo la ricostruzione dei fatti, lei avrebbe colto quel momento di tranquillità per prendere un coltello e colpire il padre all’addome. Guido Porcelli, colto alla sprovvista, si era svegliato tra atroci dolori e aveva cercato disperatamente di allontanarsi dall’abitazione.
Nel frattempo, la moglie era rientrata e aveva immediatamente chiamato i soccorsi. Insieme agli operatori del 118, sul luogo erano intervenuti anche gli agenti della Squadra Volante, trovando la donna in evidente stato confusionale. Durante l’ispezione della casa, il coltello con la lama da venti centimetri è stato ritrovato nascosto sotto una coperta nella camera della figlia.
Dopo l’episodio, la donna era stata arrestata e trasportata presso il pronto soccorso per una valutazione psichiatrica, che aveva confermato la sua condizione clinica. Il giudice per le indagini preliminari aveva quindi disposto gli arresti presso il reparto di Psichiatria del Santa Maria Goretti. Tuttavia, in circostanze ancora da chiarire, la donna è riuscita a fuggire dal Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, rendendosi irreperibile da ormai venti giorni.
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