Pubblicato il 21 Gennaio 2025
Il Tribunale di Latina ha assolto un medico accusato di truffa aggravata e falso ideologico. La vicenda giudiziaria, iniziata nel 2016, si è conclusa con la formula “per non aver commesso il fatto”.
Le accuse iniziali: truffa e falso ideologico
Il medico, identificato come A.D.D., era accusato di aver dichiarato falsamente l’assenza di incompatibilità tra il suo ruolo presso l’ASL di Latina e una collaborazione con una struttura termale convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale. Secondo l’accusa, tale situazione avrebbe generato un illecito profitto pari a 33.000 euro, derivante dallo svolgimento di attività lavorative incompatibili.
La Procura di Latina contestava al medico il reato di truffa aggravata ai danni dell’ASL e di falsa attestazione nelle dichiarazioni presentate nel 2016 e 2017.
La difesa e il processo
Durante il dibattimento, gli avvocati Vincenzo Macari e Alessandro De Meo hanno dimostrato l’assenza di incompatibilità. Attraverso testimonianze di colleghi e l’analisi dei fatti, è emerso che l’imputato non aveva mai fornito prestazioni mediche ai propri assistiti presso la struttura termale.
Il medico, infatti, ricopriva un incarico di continuità assistenziale con l’ASL di Latina, senza avere pazienti personali. La collaborazione con la struttura termale riguardava esclusivamente soggetti non legati alla sua attività con l’ASL. Questa distinzione ha evidenziato l’insussistenza dell’ipotesi di incompatibilità avanzata dall’accusa.
La sentenza del Tribunale
Il giudice Paolo Romano ha assolto il medico con la formula “per non aver commesso il fatto”, chiudendo un processo che ha rappresentato per l’imputato un calvario giudiziario durato sette anni.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.