Accuse gravissime contro Trump: “Mi chiuse in un camerino e…”

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Pochi giorni fa Donald Trump ha annunciato la sua candidatura alle prossime elezioni negli USA, ma intanto deve fare i conti con un’accusa gravissima che rischia di macchiare la sua reputazione.

Jean Carroll, una giornalista statunitense, ha citato in giudizio il tycoon con l’accusa di violenza sessuale e di diffamazione ai sensi di una nuova legge approvata nello stato di New York che consente alle vittime di presentare denuncia contro gli abusi, anche a distanza di anni.

Il racconto della giornalista: “Trump cercò di violentarmi”

La giornalista Jean Carroll già accusò Trump 3 anni fa per tentata violenza sessuale, episodio che si sarebbe verificato negli anni ’90 in un grande magazzino di New York.

Secondo il racconto della giornalista, Trump le aveva chiesto consiglio per acquistare una lingerie che doveva acquistare per una donna. Appena entrata nel camerino però, Trump l’avrebbe aggredita: “Chiuse la porta e mi spinse contro la parete – ha rivelato la Carroll – colpendomi alla testa molto forte. Mise la bocca sulle mie labbra e un attimo dopo, ancora vestito in abito da lavoro, camicia, giacca, cravatta e cappotto, si abbassò la cerniera dei pantaloni”.

Secondo quanto riportato dalla legale della donna, la Carrol “ha subito dolore e sofferenza significativi, danni psicologici duraturi, perdita di autostima e invasione della sua privacy”.

La replica di Trump

La reazione di Trump non si è fatta attendere e, anzi, come è nelle abitudini del tycoon è stata ben oltre le righe: “É una bufala, una menzogna. Non dovrei dirlo, ma lo farò: quella donna non è il mio tipo”.

Frasi che hanno ulteriormente aggravato la sua posizione e che gli sono valse un’altra denuncia per diffamazione: “La sua recente dichiarazione diffamatoria – ha sentenziato la legale della Carroll – si è aggiunta al danno arrecato alla mia assistita”. Dopo l’irruzione dell’FBI nella casa in Florida dell’ex presidente, i guai per Trump non finiscono qui.

La giornalista, con la denuncia presentata, chiede a Trump di ritirare le sue dichiarazioni diffamatorie e di concederle i danni compensativi per un importo che sarà stabilito eventualmente durante il processo.

Intanto l’avvocato di Trump, Alina Habba, ha replicato: “Rispetto e ammiro le persone che si fanno avanti, questo caso è però purtroppo un abuso dello scopo di questa legge e corre il rischio di delegittimare la credibilità delle vittime reali”.

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Redazione Nazionale

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