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Acqualatina, aumento delle bollette: i sindaci trattano sul “quanto”. Senza aumento, inevitabile la contrazione degli investimenti

Pubblicato il 31 Ottobre 2024

Una nuova proposta dell’ultimo minuto da parte di Acqualatina ha cambiato le carte in tavola. La deliberazione sulle nuove tariffe, prevista per ieri, è stata rinviata per consentire alla segreteria tecnica dell’Egato di valutare a fondo la nuova articolazione tariffaria presentata dal gestore idrico. Acqualatina sembra aver accolto, almeno in parte, le richieste dei sindaci di limitare gli aumenti tariffari, riducendo il piano di investimenti. L’iniziale aumento del 9,5% è stato rimodulato al 6% per i prossimi tre anni.

Approvazione di Altri Punti e Rinvio delle Tariffe

Come riportato dai colleghi di Latina Oggi, durante la conferenza di ieri, i sindaci dell’Egato hanno approvato il rendiconto 2023 e il bilancio di previsione, ma la decisione sull’aumento tariffario è stata rinviata. I sindaci avevano proposto una linea dura, avanzando una proposta tariffaria che avrebbe potuto comportare una diminuzione delle bollette del 10%. Tuttavia, la nuova proposta di Acqualatina, presentata il 29 ottobre, ha bloccato questo tentativo. Ora l’ingegner Umberto Bernola, della segreteria tecnica dell’Egato, dovrà valutare nel dettaglio il nuovo piano del gestore.

Un Quadro di Investimenti Ridimensionato

La nuova proposta di Acqualatina è stata illustrata dall’amministratore delegato Marco Lombardi. Il documento segnala l’elevato livello di morosità che pesa non solo sulla società ma anche sulla collettività: “Il livello di morosità per la provincia di Latina ammonta al 12,8%, mentre il modello regolatorio consente di recuperare solo il 3,5%“. Lombardi ha inoltre specificato che, per rispondere alla richiesta di riduzione delle tariffe, la società ha dovuto ridimensionare gli investimenti e le opere strategiche, con una riduzione di 40 milioni di euro.

Meno Manutenzione per Meno Aumenti

La riduzione degli investimenti ha riguardato anche gli impegni economici destinati alla manutenzione ordinaria, mirata alla riduzione delle perdite nella rete idrica. Gli aumenti tariffari proposti per il triennio 2024-2026 saranno ora del 6% annuo, seguiti da un aumento del 4% nel 2027 e incrementi minori negli anni successivi (0,1% nel 2028 e 1,1% nel 2029). Il precedente piano prevedeva aumenti del 9,5% per almeno i prossimi tre anni.

Necessità di Accesso al Credito e Avvertimento ai Sindaci

Lombardi ha inoltre dichiarato che, per garantire la sostenibilità economica e finanziaria della società, sarà necessario un ulteriore accesso al credito per circa 20 milioni di euro a partire dal 2025. Il dirigente ha concluso con un avvertimento ai sindaci: “Ogni ulteriore riduzione tariffaria comporterà una contrazione degli investimenti, con conseguenze negative sul servizio e la necessità di nuove provviste finanziarie”. Insomma, gli aumenti saranno meno gravosi del previsto, ma senza i giusti investimenti il servizio potrebbe deteriorarsi.

Ai Sindaci la Scelta Finale

La palla ora passa ai sindaci, chiamati a prendere una decisione su questo complesso equilibrio tra contenimento dei costi per i cittadini e qualità del servizio. Una scelta difficile, che avrà un impatto significativo sui residenti della provincia di Latina.