Pubblicato il 6 Febbraio 2022
I carabinieri di Volla hanno denunciato per porto e detenzione abusiva di armi un 13enne del posto. Il giovane, poco più che bambino, è stato controllato in via Famiglietti. In vita, come fosse la cosa più naturale al mondo, portava agganciata ad una cintura una replica di una Bruni cal .9, senza tappo rosso e con la cartuccia già in canna. La pistola è stata sequestrata ed il minore riaffidato ai genitori.
Una vicenda che fa rabbrividire, soprattutto se si pensa che episodi del genere sono sempre più frequenti tra giovani e giovanissimi sul territorio. Avere una pistola o un coltellino è una cosa quasi naturale per molti ragazzini, ammaliati dal fascino perverso della criminalità che ha solo due logiche conclusioni: la morte o la galera.
Esempi sbagliati? Famiglie allo sbando che neanche si curano più di quello che fanno i figli? Mancanza di luoghi di aggregazione? Sono tanti i motivi che hanno favorito lo sviluppo della baby-criminalità e della microcriminalità, solo il preludio ad una vita fatta di crimini e violenze che richiede un intervento netto e deciso delle famiglie e delle istituzioni per salvare una società sempre più allo sbando, senza valori morali e dove parole come rispetto per il prossimo e legalità sono sempre più merce rara.