Pubblicato il 22 Marzo 2025
Si è spento a 54 anni Fabrizio Di Somma, campione paralimpico di ciclismo e figura di riferimento per intere generazioni di atleti. Ricoverato all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, ha lottato fino all’ultimo contro un tumore. La notizia della sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo, non solo nella provincia pontina, ma in tutto il panorama sportivo italiano.
Una carriera costellata di medaglie e dedizione
Argento alle Paralimpiadi di Sydney 2000 e due bronzi, Fabrizio Di Somma è stato protagonista della storia dello sport paralimpico. Il suo talento e la sua determinazione lo avevano portato a vestire con orgoglio la maglia della Nazionale italiana, con cui ha gareggiato nella disciplina del tandem per non vedenti, vincendo due titoli mondiali.
Conclusa la carriera agonistica, Di Somma ha continuato a dare il suo contributo come direttore tecnico della Nazionale paralimpica di ciclismo, seguendo da vicino gli atleti anche durante il suo periodo di malattia, dimostrando una dedizione fuori dal comune.
Lo sport come stile di vita
Oltre allo sport, la sua vita è stata segnata dal servizio per lo Stato. Ex agente del Corpo Forestale, era entrato poi nei Vigili del Fuoco nel 2017. Proprio i colleghi hanno voluto ricordarlo con un toccante messaggio:
“Sei arrivato tra noi portando la tua passione e il tuo spirito sportivo. Hai dato tanto come atleta e come uomo. La tua perdita lascia un vuoto incolmabile. Riposa in pace, Fabrizio”.
Un esempio per tutti
In tanti oggi piangono la sua scomparsa. Dalle istituzioni sportive locali ai semplici cittadini che avevano avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo. Il Gruppo Finestra di Latina lo ricorda così:
“Ora pedali in cielo, Fabrizio. Ci hai insegnato cosa significa non mollare mai”.
Anche Latina Ciclismo ha voluto rendergli omaggio:
“Un esempio di coraggio, dedizione e passione. Un grande atleta, ma soprattutto un grande uomo”.
L’eredità di un campione
Fabrizio Di Somma lascia in eredità una lezione di vita fatta di impegno, sacrificio e amore per lo sport. La sua memoria vivrà attraverso le persone che ha formato, ispirato e guidato. Un campione vero, fuori e dentro il circuito, che ha saputo trasformare ogni ostacolo in una nuova partenza.