Addio Di Maio al M5S, Di Battista: “Ignobile tradimento per le poltrone”

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L’addio di Di Maio al M5S, determinato anche dal duro scontro con Conte, ha provocato un vero terremoto politico e suscitato le reazioni di molte personaggi influenti, tra i quali Di Battista, anche lui uscito dal Movimento nel 2021, che affida il suo pensiero ad un lungo post su Facebook.

La “filippica” di Di Battista su Facebook: “Una fine già scritta”

Nel suo lungo post su Facebook Di Battista ha esordito ricordando i motivi che l’hanno portato a dire addio al M5s: “Della nuova scissione del Movimento 5 stelle (ricordo che ne avvenne già una dopo l’ok al governo Draghi) e della nascita del nuovo gruppo “atlantisti e europeisti” o “moderati e liberali”, non mi importa nulla. Ho lasciato il Movimento esclusivamente per questioni politiche quando venne presa la decisione scellerata (e suicida) di entrare nel governo dell’assembramento. Ciò che avviene oggi è soprattutto frutto di quei giorni”.

Le accuse rivolte a Di Maio: “Restare attaccati alla poltrona è un ignobile tradimento”

Arriva poi la stoccata, neanche tanto velata, verso Di Maio accusato di essersi attaccato alla poltrona e quindi di aver tradito i principi stessi su cui si fonda il M5s: “Un movimento nato per non governare con nessuno ha il diritto di evolversi e governare con qualcuno (mantenendo, ovviamente, la maggioranza nel consiglio dei ministri) per portare a casa risultati. Non ha alcun diritto di governare con tutti per portare a casa comode poltrone. Si chiama ignobile tradimento. Non senso di responsabilità”.

Di Battista ne approfitta poi per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Forse adesso, e soltanto adesso, alcuni attivisti del Movimento stanno comprendendo le ragioni delle mie scelte passate (e anche di quel che dicevo in passato). Ma, per l’appunto, è il passato”.

Conclude il suo lungo post dicendosi molto preoccupato per la guerra che imperversa ormai da mesi tra Ucraina e Russia e per gli effetti che il conflitto ha ed avrà nei successivi mesi, ma anche per altre questioni come il caso Assange ed il crimine dilagante in Italia.

Sempre sul suo profilo Facebook pubblica poche ore dopo un altro post, una sorta di appello disperato ai suoi ex compagni di viaggio: “Ma come diavolo fate a stare ancora lì dentro? Uscite da quell’ignobile accozzaglia. Già non contavate nulla prima figuriamoci adesso. Ma è così difficile da capire?”.

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Redazione Nazionale

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