Si è svolto oggi con il rito islamico e in forma riservata il funerale di Saman Abbas, la giovane pakistana uccisa la notte del 30 aprile 2021 dalla famiglia per essersi opposta al matrimonio con un cugino molto più grande di lei. Per quell’omicidio sono stati condannati all’ergastolo i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, mentre lo zio Danish Hasnain è stato condannato a 14 anni.
Di fatto l’unico rappresentante della famiglia di Saman era Ali Haider, oggi maggiorenne e residente in una comunità protetta in carico ai servizi sociali italiani. Proprio il fratello con le sue testimonianze ha permesso di incastrare il padre, che fino alla fine ha negato di aver ucciso la figlia.
Sempre lui ha deciso le modalità di esecuzione del funerale e sulla lapide, pronta già da molto tempo, ha fatto scritto questo messaggio straziante: “Sei sempre stata la sorella più forte e coraggiosa. Mi mancherai ogni giorno, ogni momento, ogni notte”.
Le spoglie di Saman sono state tumulate nel cimitero di Novellara, una decisione che la sindaca Elena Carletti ha accolto con piacere perché secondo lei ha un alto significato simbolico.
Avere i resti di Saman a Novellara consentirà a tutti i cittadini del paese, rimasti molto scossi dalla vicenda, di portare un fiore sulla sua tomba ogni volta che lo vorranno.
La foto prescelta per il luttino è quella diventata ormai iconica che ritrae Saman con una fascia rossa e il rossetto abbinato, che dimostra il suo desiderio di vivere liberamente e di esprimere la sua femminilità senza restrizioni o imposizioni.
Saman ha pagato con la vita la ribellione alla sua cultura, che le imponeva un matrimonio forzato con un cugino più grande di lei che non amava e che non aveva scelto.
A tal proposito la sindaca ha annunciato un corso di formazione per gli assistenti sociali, le forze dell’ordine e gli insegnanti per capire come contrastare la brutale e medievale pratica del matrimonio forzato e concordato.
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