Imperscrutabile, impenetrabile, inscalfibile. La regina Elisabetta, morta dopo 70 anni di Regno, ha lasciato un segno indelebile nella monarchia inglese, una barca che spesso ha rischiato di affondare e che è riuscita a tenere la rotta proprio grazie a lei.
Mai una parola fuori posto, mai un rimprovero, mai un’alzata di voce anche quando è stata ferita dai suoi affetti più cari, la regina ha sfoderato il suo classico aplomb inglese mantenendo una dolce austerità che conferiva fiducia e sicurezza ai suoi sudditi anche nei momenti di caos.
E di momenti di caos ce ne sono stati parecchi in questi ultimi decenni nella Corona inglese, ma lei ha sempre trovato la strada giusta per uscire dalle crisi con elegante distacco e lucidità.
Uno degli eventi più drammatici nella storia dei Windsor è stato sicuramente la morte di Diana, morta sotto il tunnel dell’Alma a Parigi per fuggire ai paparazzi.
Dopo aver elaborato il lutto la regina Elisabetta seppe trovare le parole giuste in un capolavoro di dialettica: “Come tua regina e come nonna – esordì la regina – voglio dirlo con il cuore. Voglio rendere omaggio a Diana io stessa. Era un essere umano eccezionale e dotato. Nel bene o nel male, non ha mai perso la capacità di sorridere e di ridere, né di ispirare gli altri con il suo calore e la sua gentilezza.
L’ammiravo e la rispettavo, per la sua energia e il suo impegno verso gli altri, e soprattutto per la sua devozione ai suoi due ragazzi”.
Non un solo accenno al fatto che Diana non era particolarmente gradita a corte, ma solo parole di profonda tristezza e commovente tenerezza, senza mai perdere la sua compostezza.
Un altro momento di profonda tristezza è stato quando è morto l’amato marito Filippo, di cui riuscì a trasformare i pregi in difetti. “Il suo senso del servizio – disse la regina nel suo tradizionale messaggio di Natale – la sua curiosità intellettuale e la capacità di individuare l’aspetto divertente da ogni situazione gli erano naturali e irrefrenabili.
Quel luccichio malizioso e interrogativo colto nel momento della sua fine è stato luminoso come quando l’ho visto per la prima volta”. Benché Filippo non fosse certo stato un marito irreprensibile, nel momento della morte la regina volle far emergere solo i lati positivi per onorarlo nell’ultimo saluto.
Diversi grattacapi alla regina Elisabetta li ha provocati soprattutto Meghan Markle che, nella sua intervista con Oprah Winfrey, ammise candidamente di aver subito comportamenti razzisti da parte dell’entourage di Sua Maestà.
Accuse molto gravi, sulle quali la regina non glissò ma che anzi affrontò di petto: “Le questioni sollevate, soprattutto quella della razza, sono preoccupanti. Sebbene alcuni ricordi possono variare, sono presi molto sul serio e saranno affrontati dalla famiglia in privato. Harry, Meghan e Archie saranno sempre membri della famiglia molto amati”.
Nonostante la “Brexit” di Harry e Meghan, che hanno rinunciato ai loro diritti reali, la regina ha continuato a trattarli come membri integranti della famiglia senza mai far pesare loro questa scelta.
Ed è sempre stata la regina a tener ben saldo il timone della Corona durante il difficilissimo periodo di lockdown. Potente e rassicurante, come una vigorosa pacca sulla spalla, il messaggio in piena epoca Covid che mandò al paese, un messaggio di speranza e di coraggio verso i sudditi nel momento più buio della pandemia.
Il suo “we’ll meet again” (“ci incontreremo di nuovo) è diventato lo slogan forte e potente che ha riecheggiato in tutta la Gran Bretagna durante il dramma del lockdown.
Questa volta la regina è giunta al suo ultimo viaggio e sarà davvero difficile sostituire una figura come lei, che ha giganteggiato in silenzio per tutto il ‘900 con il tuo tipico aplomb britannico.
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