In queste settimane di caldo infernale tantissimi italiani si stanno riversando sulle spiagge del Belpaese per fare un tuffo rinfrescante e trovare un po’ di riparo dalla calura asfissiante.
La stessa cosa l’ha fatta anche Aurelia Trianni, che 3 giorni fa ha raggiunto la spiaggia di Pescoluse nel Salento insieme al suo cane Giulio per godersi un po’ di relax ma soprattutto un tuffo refrigerante nel mare cristallino pugliese.
Tuttavia il bagno poteva costarle carissimo, poiché si è trovata in una situazione molto pericolosa ed è viva solo grazie all’intervento del suo fido cane Giulio.
Aurelia si è distesa sul materassino e si è tuffata a mare ma, dopo essersi addormentata, non si è accorta che le onde l’hanno portata al largo, sempre più lontana dalla riva.
Giulio ha subito capito che la situazione stava diventando pericolosa e così, dopo essersi liberato dal guinzaglio che lo teneva legato all’ombrellone, si è tuffato a mare e ha riportato a riva sana e salva la sua padroncina.
Aurelia ha raccontato che già in passato ha avuto esperienze negative e quindi ha un rapporto “difficile” con l’acqua: “Da piccola ho rischiato di annegare e, per questo motivo, ho paura ad addentrarmi in mare. Faccio il bagno sempre vicino alla riva”.
Una paura che evidentemente il suo fido pastore tedesco conosce, stando alle sue parole: “Giulio, poi, appena provo ad entrare in acqua tenta sempre di bloccarmi, come se avesse il terrore di farmi avvicinare al mare. Fino a ieri non capivo perché lo facesse: ora, dopo quello che è accaduto, credo che lui abbia sempre saputo della mia paura”.
Il principale pericolo non erano tante le onde, quanto piuttosto la crisi di panico. Aurelia ha spiegato che la sua intenzione era di rimanere a pochi metri dalla riva proprio per la sua paura dell’acqua, ma quando ha visto che era stata sospinta al largo della corrente è andata in tilt.
“Ho avuto una crisi di panico – ha spiegato – quando mi sono svegliata. Ma mi è bastato volgere lo sguardo verso la spiaggia e incrociare quello di Giulio che si è subito tuffato. Mi ha raggiunto e portato a riva grazie al guinzaglio che aveva al collo e che fortunatamente non avevo legato dall’altro capo. Se non ci fosse stato, non so come avrei reagito: avere un attacco di panico con l’acqua alta, come mi è già successo un’altra volta, non è un’esperienza piacevole ed è anche molto rischioso”.
Qualora ce ne fosse bisogno, ecco un’altra storia che consacra l’amicizia indissolubile tra cane ed essere umano e che conferma ancora una volta che il cane è indubbiamente il migliore e più fidato amico dell’uomo.
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