Pubblicato il 12 Novembre 2024
Su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex convivente e alla sua residenza con contestuale divieto di qualsiasi forma di comunicazione, emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, nei confronti di un uomo di 57 anni di Adrano, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti.
Le indagini, eseguite dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano, hanno permesso di acquisire, elementi che dimostrerebbero la responsabilità dell’uomo per una serie di fatti allo stesso contestati.
Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della Polizia di Stato in una località pugliese, dove l’uomo dimora temporaneamente per motivi di lavoro.
In particolare, a seguito di un intervento per lite tra conviventi, eseguito da una pattuglia della Volante del Commissariato di Adrano, l’uomo è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria per ripetuti episodi di maltrattamento, avendo riscontrato condotte violente. Quanto accertato dai poliziotti è stato ulteriormente suffragato da una rapida attività di indagine alla quale hanno collaborato altri Uffici di Polizia dislocati in diverse località del territorio nazionale dove, in passato, la coppia ha dimorato.
In tal modo la Polizia di Stato ha accertato come il rapporto tra i due si era deteriorato, sin dall’iniziale convivenza, per motivi dettati dall’eccessiva gelosia da parte dell’uomo, traducendosi in continue liti con accuse, improperi e minacce.
In occasione dell’ultima lite, avvenuta ad Adrano, la donna aveva interrotto la relazione, lasciando l’abitazione per trasferirsi altrove. In quella circostanza, si era reso necessario l’intervento degli agenti del Commissariato del luogo.
Nonostante la decisa azione della donna di mettere fine alla relazione, l’uomo ha proseguito con le sue condotte, inviando all’ex convivente una serie di messaggi molesti dai toni aggressivi, consistenti in ingiurie e minacce, talora sottese ma anche esplicite.
Alla luce dei fatti, considerata la gravità delle condotte contestate e sulla scorta delle risultanze investigative, il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Catania, ha disposto nei confronti dell’uomo l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento cui gli agenti del Commissariato di Adrano hanno proceduto a dare debita esecuzione.