“Quei soldati morti sono eroi che hanno perso la loro vita per salvare vite altrui. Sono la parte migliore dell’America, si sono battuti per i nostri valori. Abbiamo un dovere sacro nei loro confronti. Daremo la caccia a quelli che li hanno uccisi e la pagheranno. Li colpiremo con tutti gli strumenti, nel momento che sceglieremo noi”: queste le parole di Joe Biden, che versa le sue lacrime in diretta, a motivo della situazione in Afghanistan. Il presidente lo ha ordinato ai vertici militari: bisogna “sviluppare piani operativi per colpire obiettivi dell’Isis-K, la leadership e le strutture. Risponderemo con forza e precisione, quando decideremo, in un luogo che individueremo e in una maniera che definiremo”, ha dichiarato.
Joe Biden si è mostrato in tv dopo aver trascorso un’intera giornata di ieri nel bunker della Situation Room: era aggiornato costantemente dal team per la sicurezza nazionale e seguiva passo passo gli sviluppi della situazione. Si contano al momento 170 morti, tra i quali ci sono anche 13 militari Usa.
Tutto è incominciato dalla sua decisione irrevocabile: abbandonare il Paese entro il 31 agosto. Ecco quanto disposto: il ritiro delle truppe era destinato ad avere inizio a partire dall’1 maggio e concludersi entro l’11 settembre, la data del crollo delle Due Torri di New York. E’ un lasso di tempo troppo lungo, gli avversari hanno modo di prepararsi. E’ chiaro che non poteva andare peggio, alla luce degli attentati di ieri. Sono ancora mille gli americani da portare via per il Pentagono, che ammette: “Gli attacchi continueranno”. I Repubblicani sono sul piede di guerra e in alcuni casi invocano l’impeachment, se non addirittura le dimissioni immediate del presidente. Donald Trump si è espresso in questo modo: “Non dovrebbe essere un grosso problema, dal momento che non è stato eletto legittimamente”.
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