Pubblicato il 30 Settembre 2023
Nelle ultime 24 ore, si sono verificati due gravi incidenti presso il carcere di Latina, che hanno sollevato importanti questioni sulla gestione dei detenuti con problemi psichiatrici e comportamentali.
L’aggressione a un agente penitenziario
Il primo incidente ha coinvolto un agente penitenziario, che è stato aggredito da un detenuto con problemi psichiatrici. L’aggressione ha causato ferite all’agente, che è stato immediatamente trasportato in ospedale per ricevere le cure necessarie. Fortunatamente, le sue condizioni sembrano essere stabili, ed è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni.
L’incendio provocato da un detenuto
Il secondo incidente ha riguardato un detenuto che sembrerebbe avere problemi comportamentali. Questo individuo ha dato fuoco all’interno della propria cella di detenzione, causando un’emanazione di fumo irrespirabile. L’incendio è stato gestito e spento dalle autorità di custodia.
“Siamo in attesa da luglio in attesa – dice Daniele Nicastrini, segretario regionale del sindacato USPP Lazio – di un confronto sindacale per rivedere l’organizzazione del lavoro, nel frattempo abbiamo appreso che il Provveditore regionale avrebbe ordinato alla Direzione di attivare le procedure per ridefinire l’istituto con sezioni a trattamento intensificato in applicazione della circolare del luglio 2022 sul circuito media sicurezza per il rilancio del regime penitenziario e del trattamento”
Il trattamento intensificato prevede l’assegnazione di detenuti idonei ammessi alle attività che implicano la loro maggiore autonomia con l’apertura degli stessi non meno di 10 ore.
“Oramai i vertici dell’amministrazione penitenziaria – prosegue Nicastrini – pensano che gestire i detenuti sia una passeggiata di salute, dove gli stessi possano dimostrarsi disponibili ad un’autogestione all’americana dove gli agenti dovrebbero osservarli da lontano. Carceri che dimostrano in ogni luogo che sono fuori controllo per questo permissivismo mentre dovrebbero restringere i movimenti e comportamenti che, come è proprio accaduto ieri a Latina, non possono essere trattati con queste modalità”.
Il carcere di Latina con 77 posti disponibili vedi ristretti circa 130 detenuti di cui un reparto AS per detenute, che rispetto alle previste 130 unità di Polizia Penitenziaria, si vede quasi dimezzato l’organico presente anche per i tanti assenti per traumi subiti in servizio dove le aggressioni e lo stress sono costanti tra lo stesso personale.
“Purtroppo troviamo difficoltà a confrontarci con l’amministrazione penitenziaria in sede del Provveditorato di Roma, in quanto al di la dell’approccio di giugno scorso non siamo stati più convocati per affrontare i gravissimi analoghi problemi del territorio laziale, sembra quasi come si voglia evitarlo e non prendere in considerazione le nostre doglianze, nel frattempo – conclude il Segretario regionale – USPP mantiene Lo stato di Agitazione da circa due mesi, proprio per evidenziare ogni giorno attraverso i media i problemi presenti anche a Latina”.