Pubblicato il 3 Ottobre 2024
La Procura distrettuale di Catania ha emesso, lo scorso 27 settembre, un decreto di fermo nei confronti di Agatina Vitanza e Rosa Alessandra Gennamari, entrambi di 42 anni che già erano state sottoposte all’obbligo di dimora per un altro e diverso procedimento.
L’accusa per le due donne
Le due donne sono accusate di aver tentato di uccidere due persone durante una lite alla quale è seguita una aggressione avvenuta il 26 settembre, in zona di via Umberto.
Le indagini, condotte dalla sezione reati contro la persona della squadra mobile di Catania, sono scaturite dopo la segnalazione dei medici del pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi.
Le due donne vittime dell’aggressione, infatti, investite dalle fiamme hanno riportato gravi ustioni; una di loro ha patito “ustioni di secondo grado al volto, al collo, alla mano sinistra, al torace, al braccio destro, tanto da far temere i medici per la sua vita”, mentre l’altra ha subito “ustioni di secondo grado all’arto superiore destro”, con una prognosi di 12 giorni.
Il video al rifornimento
Secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, l’aggressione sarebbe scoppiata dopo una lite tra due gruppi di donne. Durante la rissa, Vitanza e Gennamari avrebbero versato benzina addosso a due delle partecipanti, appiccando poi le fiamme con un accendino. Sul luogo dell’aggressione sono stati trovati un accendino di colore verde-nero e i resti di una bottiglia di plastica contenente benzina, totalmente bruciata.
Gli inquirenti hanno ricostruito la dinamica dei fatti anche ascoltando le testimonianze dei presenti e allo studio delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Le indagini hanno messo in luce che l’episodio sarebbe comunque legato a vecchi dissapori, probabilmente riconducibili a litigi tra ragazzine minorenni legate alle indagate per motivi passionali.
Le due donne, Vitanza e Gennamari sono state trasferite al carcere di piazza Lanza. La Procura ha richiesto la convalida del fermo al giudice per le indagini preliminari, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambe le indagate.
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