A metà luglio alle Eolie è già boom turistico. I mezzi di collegamenti marittimi da e per le sette isole viaggiano quasi sempre pieni e da e per Napoli sul traghetto “Laurana” della Siremar vengono anche effettuati vaccini e tamponi su disposizione della gestione commissariale di Messina diretta da Alberto Firenze.
I pontili galleggianti sono pieni anche con mega yacht, così come le strutture turistiche alberghiere. Trovare un posto letto è diventato una impresa. Sul Corso principale c’è una vera e propria invasione di vacanzieri. Anche i locali – bar, ristoranti e boutique – lavorano a pieno ritmo. Affollate anche le spiagge. I vaporetti carichi di escursionisti lavorano a pieno regime soprattutto per le isole di Stromboli, Panarea, Vulcano e Lipari. E finalmente l’economia isolana ne trae beneficio. Le previsioni degli operatori turistici ovviamente sono positive per agosto e varianti Covid permettendo anche per settembre e ottobre. Con il green pass prevista anche una invasione di turisti stranieri che comunque hanno ripreso a frequentare l’arcipelago.
Soddisfatta la giunta comunale perché grazie all’invasione dei vacanzieri saranno rimpinguate le casse con il contributo del ticket per sbarcare di 5 euro. La piaga del momento è però quella dei rifiuti. Il servizio “porta a porta” partito a giugno si è rivelato un “boomerang”. Lipari è piena di rifiuti in centro e in periferia e non è un caso che la giunta guidata da Marco Giorgianni sta valutando di rescindere il contratto con la società Loveral di Patti che si è aggiudicata l’appalto per sette anni a circa un milione e mezzo di euro per 12 mesi. Complessivamente il costo dei rifiuti nelle sei isole del Comune di Lipari è di circa 7 milioni di euro l’anno tra ditte che dovrebbero spazzare e smaltire, trasporto con camion con l’ Eolian Service di Canneto e dei fratelli Saccà di Barcellona, la discarica di Catania affidata alla Sicula Trasporti e alla Green Fleet di Messina che li trasporta con traghetto”.
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