Anche Aldo Spinelli patteggia dopo Toti e Signorini: “Devo tutelare la famiglia e l’azienda”

Dopo i patteggiamenti di Toti e Signorini, arriva anche quello di Aldo Spinelli nell’inchiesta per corruzione che si è abbattuta sulla Regione Liguria. Gli avvocati dell’imprenditore hanno trovato un accordo con la Procura di Genova: 3 anni e 2 mesi e la confisca di 400.000 euro, oltre all’interdizione temporanea dagli uffici pubblici e il divieto di contrattazione con la pubblica amministrazione. La parola passa adesso al giudice che dovrà fissare un’udienza per comunicare la sua decisione.

Le parole di Aldo Spinelli: “L’ho fatto per la famiglia”

I legali di Spinelli in una nota avevano detto che erano pronti ad affrontare il processo per dimostrare l’innocenza del loro assistito. Tuttavia, considerando che il processo si sarebbe protratto per anni e che avrebbe inevitabilmente comportato un danno mediatico alle aziende e alla famiglia di Spinelli, hanno preferito virare sul patteggiamento.

Gli avvocati erano anche preoccupati che Spinelli sarebbe potuto essere l’unico imputato, dopo i patteggiamenti di Toti e Signorini. Per la precisione Toti ha sostituito la pena di 2 anni e un mese di reclusione con 1.500 ore di servizi sociali, oltre alla confisca di 84.100 euro, l’interdizione momentanea dai pubblici uffici e il divieto di contrattazione con la pubblica amministrazione durante la pena.

L’accusa nei confronti di Toti è di finanziamento improprio e di corruzione impropria, che consiste nell’accettazione di un pagamento o della promessa di pagamento in cambio di un atto nel suo ufficio. Dopo la vicenda l’ormai ex presidente della Liguria si è sfogato, dicendo ironicamente in un’intervista a Il Corriere: “La montagna ha partorito un topolino”. Un po’ come dichiarato dai legali di Spinelli, anche Toti ha preferito patteggiare pur essendo convinto di poter dimostrare la sua innocenza. Patteggiamento anche per Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale, che ha trovato l’accordo con i pm a 3 anni e 5 mesi.