La sentenza è stata pronunciata dalla corte di assise di Appello di Torino.
In primo grado Alex era stato assolto per legittima difesa.
I giudici, fra l’altro, hanno disposto la trasmissione degli atti in Procura perché si valutino le testimonianze rese dal fratello e dalla mamma dell’imputato.
Così l’avvocato difensore, Claudio Strata, commenta la sentenza con cui la Corte di assise di Appello di Torino ha condannato il suo assistito per l’omicidio del padre.
Il riferimento, in particolare, è alla trasmissione degli atti in Procura perché si valutino le testimonianze della mamma e del fratello dell’imputato.
“I due – osserva il penalista – erano già stati ascoltati separatamente la notte stessa del fatto. Per i giudici di primo grado erano stati considerati affidabili. I giudici d’Appello sono stati di diverso avviso. E questo è difficile da accettare”.
ha dichiarato Loris Pompa, fratello di Alex.
“Non siamo assolutamente d’accordo e andremo avanti”, ha concluso.
“Alex – ha detto la mamma, Maria – non è un assassino. A questo punto mi chiedo se a qualcuno sarebbe importato davvero qualcosa se fossi stata l’ennesima donna uccisa”.
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