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Scarlattina, allarme in Gran Bretagna: preoccupazione anche in Italia. Sintomi e cura

Pubblicato il 28 Ottobre 2023

E’ vero e proprio allarme, in Gran Bretagna, per un’epidemia di Scarlattina ma, la preoccupazione cresce anche in Italia. 

La situazione in Gran Bretagna vede un +70% dei casi registrati in un mese. “Durante la settimana terminata il 15 ottobre sono stati segnalati circa 225 casi, rispetto ai 133 della settimana terminata il 10 settembre”, come riporta l’autorevole ‘The Sun’.

Il Sud-Est del Paese è più colpito: 38 test positivi in Hampshire e West Sussex; segue Londra, dove sono stati segnalati 36 test positivi, soprattutto nelle città periferiche come Havering e Richmond.

Theresa Lamagni, epidemiologa dell’Ukhsa, ha dichiarato: “I casi di scarlattina sono attualmente in linea con quanto vedremmo normalmente in questo periodo dell’anno e molto inferiori a quanto osservato lo scorso dicembre”.

L’allarme anche in Italia

Ma, l’allarme non pare essere confinato solo nel Regno Unito. “Un fenomeno che non è altro che quello che abbiamo visto e che stiamo vedendo anche in Italia – dice all’Adnkronos Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova – cioè un aumento delle infezioni da streptococco che vengono trasmesse da un bambino all’altro e poi agli adulti, ai nonni, ai genitori, agli zii, quindi certamente, anche da noi il problema esiste”.

Ma, cos’è la Scarlattina?

‘La scarlattina – come viene spiegato nel sito dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù – è una malattia esantematica contagiosa, causata dallo Streptococco beta emolitico di gruppo A (Sbega), un batterio che produce una tossina detta tossina pirogenica. La tossina pirogenica, passa in circolo causando l’esantema e gli altri sintomi della malattia La scarlattina si trasmette per via aerea con le goccioline di saliva (tosse o starnuti) da un bambino malato o portatore (presenza senza sintomi) del germe che è di regola a carico della faringe (faringite streptococcica), molto più raramente della cute’.

Quanto dura l’incubazione

L’incubazione è breve (2-5 giorni). ‘La comparsa è improvvisa con febbre alta spesso accompagnata da brividi, nausea, vomito e mal di testa. Dopo poche ore, compare l’esantema. L’esantema si manifesta inizialmente nella zona dell’inguine e delle ascelle per diffondersi poi rapidamente al tronco, alle braccia e alle gambe’, spiegano dall’ospedale pediatrico.

La cura: le raccomandazioni di Matteo Bassetti

Per l’infettivologo Matteo Bassetti, però vanno lanciati alcuni messaggi: “La scarlattina è una malattia perfettamente trattabile con 10 giorni di terapia antibiotica. È uno di quei casi in cui l’antibiotico serve e va fatta la terapia completa – avverte – perché è l’unico modo per cercare di eradicare lo streptococco. Bisogna fare molta attenzione negli adulti perché lo streptococco può essere responsabile di forme invasive molto gravi: dalla polmonite all’endocardite, agli ascessi, alle infezioni addominali, a gravi forme anche di meningiti, di ascessi cerebrali. È un batterio tranquillo nella forma blanda della scarlattina, ma non è assolutamente un microorganismo banale, anzi è molto aggressivo e può anche uccidere o portare conseguenze devastanti anche sul lungo termine”. La scarlattina, spiega ancora il prof. Bassetti, “E’ una manifestazione diciamo benigna che avviene nei bambini colpiti da streptococco, un campanello all’allarme per poi evidentemente trattarli adeguatamente con una terapia antibiotica e quindi ragionevolmente metterli a riparo dalle complicanze dello streptococco che possono essere, appunto, la malattia reumatica”.