Nel mese di luglio un’iscritta di Reddit, Sarah, raccontò un episodio piuttosto spiacevole che le era capitato a bordo di un volo dell’American Airlines: il personale di volò la invitò a non scoprire il seno e quindi a non allattare la sua bambina, poiché avrebbe messo in imbarazzo gli uomini e i bambini presenti. Sarah ha poi rivelato che quel viaggio fu un incubo, poiché la bambina non riusciva a mangiare e pianse per buona parte del volo.
Benché la notizia destò molto scalpore, a distanza di pochi giorni si è verificata una situazione simile. Questa volta però la protagonista ci ha messo faccia, nome e cognome: Chelsea Williams, mamma 28enne che non ha potuto allattare il figlio di 5 mesi in aereo.
La donna 28enne insieme al marito si era imbarcata lo scorso 30 luglio per un volo da Manchester all’Algeria e aveva preso posto nelle ultime file proprio per allattare il neonato senza problemi.
Tuttavia alla donna è stato impedito di allattare in fase di decollo e il marito della donna ha chiesto spiegazioni. L’assistente di volo della TUI, gruppo industriale di turismo tedesco, ha spiegato che durante il decollo e l’atterraggio è pericoloso allattare, aggiungendo: “Avremmo fatto lo stesso se fosse stato allattato con il biberon”.
Moglie e marito, una volta a terra, hanno però contattato il servizio clienti che, pur ammettendo che allattare in volo non è proibito, ha comunque aggiunto: “Non ci sono restrizioni ufficiali ma non lo consigliamo perché metterebbe a disagio le altre persone”.
La donna si è poi sfogata su Facebook: “Prima del mio volo di ritorno, ho pensato di controllare quali fossero le regole ufficiali perché ero scioccata dal fatto che non fosse permesso allattare”. Ha inoltre aggiunto di essere rimasta così male che stava per avere una crisi di pianto, spiegando invece di aver allattato il neonato senza alcun problema durante il volo di ritorno.
Sulla questione è intervenuto anche il Washington Post, che ha contattato l’esperta di allattamento Lyndsey Hookway che ha dichiarato che ogni mamma dovrebbe essere libera di allattare il suo neonato senza alcuna restrizione.
La TUI ha provato a scusarsi tramite un’email inviata allo stesso Washington Post che recita così: “Essendo un’azienda a misura di famiglia, sosteniamo l’allattamento al seno sui nostri voli in qualsiasi momento”, aggiungendo che sarà aperta un’indagine interna per individuare eventuali responsabilità.
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