Alluvione Marche, lo strazio del papà del piccolo Mattia: “Non dormo più, ridatemi mio figlio”

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Si continua a cercare il piccolo Mattia, bimbo di 8 anni disperso dopo la tragica alluvione nelle Marche. Recentemente sono state trovate le scarpe del piccolo Mattia e più passano i giorni e più si affievoliscono le speranze, ridotte ormai al lumicino, di ritrovarlo vivo.

Benché la situazione sia disperata Tiziano Luconi, padre del bimbo, continua a nutrire delle speranze e ogni giorno si unisce al gruppo di ricercatori per trovare il figlio. Luconi, da buon combattente di kick boxing, è abituato a lottare e a non arrendersi mai.

Un inferno vissuto quotidianamente: “Non dormo più”

Da quel tragico giorno dell’alluvione Luconi ha raccontato a La Stampa di vivere un inferno ogni giorno: “Sono distrutto dalla stanchezza, mi sveglio ogni notte alle 3 e non riesco più a prendere sonno. Non riesco a restare in casa in attesa di notizie, così vado fuori e do una mano ai soccorritori”.

Una situazione che sta consumando dentro il 38enne, il quale non sa se sia meglio augurarsi di trovare il corpo di Mattia, dandogli così una degna sepoltura, o non trovarlo affatto in modo che diventi una presenza eterea e immortale.

“Sono psicologo – racconta l’uomo – e lavoro con minori stranieri non accompagnati, sono abituato a rapportarmi con bambini e adolescenti e conosco il ritorno affettivo che ti danno. Con un figlio il rapporto è ancora più intenso e profondo, a maggior ragione con Mattia, un bambino intelligentissimo che però soffre di autismo”.

Il ricordo di quella drammatica sera

Riavvolgendo il nastro della memoria, il 38enne ritorna a quella maledetta sera e racconta cosa è successo: “Il mio ex cognato alle 20:39 mi ha chiamato preoccupato perché Silvia non era arrivata a casa, allora sono andato verso il ponte del Mulino ma ho visto lo scempio dei tronchi sulla strada e un mare di fango.

Sono rientrato a casa e poi sono uscito di nuovo verso le 22:30 e ho visto la mia ex moglie seduta su un’auto dei soccorritori che l’avevano salvata da un albero dove si era aggrappata”.

Con lei purtroppo non c’era Mattia, strappata dalle braccia della mamma dalla violenza brutale della natura.

Foto: Il Resto del Carlino

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Redazione Nazionale

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