Pubblicato il 21 Agosto 2020
A volte l’amore folle diventa una malattia e porta a conseguenze gravi ed irreparabili. È quello che è successo nella tarda serata di ieri, quando gli agenti in servizio presso il Commissariato della Polizia di Stato di Taurisano hanno arrestato in flagranza di reato Marco De Vittorio, 37enne di Racale, perché si è reso responsabile del reato di tentato omicidio nei confronti di S.B., 49enne di Gemini frazione di Ugento, ex marito della sua attuale fidanzata. Intorno alle ore 18.30 di ieri, infatti presso la Sede Operativa del Commissariato di Taurisano, giungeva una richiesta di aiuto da parte di una donna, in evidente stato di agitazione, che riferiva di trovarsi a bordo dell’auto insieme al suo ex marito che era alla guida e di essere inseguiti a stretta distanza e più volte speronati, da un’altra auto guidata dal suo attuale fidanzato. La donna ha anche riferito che l’ex marito era stato poco prima accoltellato alla spalla dall’inseguitore dopo una lite furibonda e che loro stavano scappando proprio dalla furia dell’aggressore, ormai accecato dal suo amore folle o forse dalla gelosia. L’inseguimento era iniziato all’interno di Ugento ed era continuato fino a Taurisano dove l’inseguitore, giunto quasi all’intersezione semaforica in via di Acquarica, ha invertito il senso di marcia e ha tentato di dileguarsi. L’operatore, in contatto telefonico con la donna, aggiornava attimo per attimo il personale della volante, il quale, raggiunto quasi l’incrocio semaforico con la via di Acquarica, avendo avuto notizia che l’inseguitore aveva invertito la marcia per poi dileguarsi in direzione della Sp 274, senza perdere tempo raggiungeva subito il Comune di residenza dell’aggressore per amore folle recandosi presso la sua abitazione senza riscontrarne, al momento, la presenza dell’autovettura segnalata.
In manette per il suo amore folle. La cattura della Polizia
La vicenda, sullo sfondo di tutto l’amore folle dell’aggressore, ha preso sempre più i connotati di un thriller poliziesco. Gli operatori hanno notato a quel punto, però, che il portoncino d’ingresso del palazzo era leggermente aperto: dopo aver occultato l’autovettura di servizio in una traversina poco più avanti, proprio per non essere notata all’eventuale arrivo dell’uomo, entravano all’interno del condominio senza essere notati dai vicini, riuscendo ad avere sotto controllo un ampio tratto di strada. Dopo circa un quarto d’ora, notavano l’arrivo di un’autovettura corrispondente alla segnalazione fatta poco prima, con a bordo un uomo anch’egli perfettamente corrispondente alla descrizione fornita dalla donna, il quale, molto agitato, raggiungeva lo spiazzale d’ingresso dei garage e dopo aver fatto aprire il portone automatico, accedeva all’interno. Gli agenti, essendo a piedi e proprio per scongiurare qualsiasi tentativo di fuga del soggetto ricercato, una volta entrato all’interno dei garage, con uno scatto fulmineo lo raggiungevano, bloccandolo mentre era ancora con il motore dell’autovettura acceso. Il coltello utilizzato per l’aggressione non veniva trovato né nel corso della perquisizione eseguita all’interno dell’autovettura né nel luogo, aperta campagna, dove lo stesso ha riferito di averla gettata. La donna e l’ex marito, ferito e sanguinante, raggiungevano nel frattempo gli Uffici del Commissariato, dove, dopo le prime cure prestate dal personale del 118, veniva accompagnato presso il pronto soccorso di Casarano per essere sottoposto a visita in quanto la ferita continuava a sanguinare. L’aggressore identificato su disposizione del pm di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, Roberta Licci, veniva condotto in carcere. Non è certo il primo caso di tragedia avvenuta o sfiorata a causa di un amore folle, ma questa volta il celere intervento degli agenti ha scongiurato il peggio.