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Andrea Piscina fa scena muta in tribunale: ecco le frasi choc dello speaker radiofonico per adescare i bambini

Pubblicato il 18 Giugno 2024

Ha suscitato grande scalpore e indignazione l’arresto di Andrea Piscina, speaker di RTL102.5, volto noto della tv che conduceva la trasmissione “I Nottambuli”, con l’accusa scioccante di pedofilia. In base a quanto trapelato finora, gli inquirenti avrebbero trovato più di 1.000 chat e foto con minorenni con un’età compresa tra i 9 e i 14 anni sul telefonino dello speaker, sospeso da RTL 102.5 dopo che si è diffusa la notizia del suo arresto con l’accusa gravissima di produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale.

Piscina avrebbe raccolto questo materiale tra il 2021 e il 2023, spacciandosi per una ragazzina di nome Alessia, ma anche Sara o Anna, per indurre i suoi interlocutori a spogliarsi. Tuttavia nel corso dell’interrogatorio di convalida dell’arresto che si è tenuto oggi il dj ha fatto scena muta, avvalendosi della facoltà di non parlare. Toccherà alla gip Ileana Ramundo decidere se confermare il fermo del 25enne o se accettare la richiesta delle misure cautelari alternative al carcere. Intanto il suo avvocato, Valentina Di Maro, sta valutando il ricorso al Tribunale del Riesame.

Le frasi di Andrea Piscina

“Sto andando in doccia” – questa è una delle frasi più gettonate che avrebbe usato Piscina per indurre i suoi giovanissimi interlocutori a spogliarsi e a compiere atti di autoerotismo. “Cerco uno per sbloccare la cam e mostrarmi nuda. Se vi va top, se no cerco un altro. Sorry se vado dritta” – diceva anche, oppure “Spogliati e se mi ecciti ricambio”. Fingendosi una ragazza Piscina avrebbe indotto i ragazzini a spogliarsi, per lo più studenti di scuole elementari e medie, facendoli cadere nella sua trappola.

Tutte le conversazioni sono state intercettate su Instagram, Omegle e altre piattaforme e il dj le avrebbe cancellate dopo una prima perquisizione. Questo però non sarebbe bastato, poiché i contenuti delle immagini reali sarebbero stati salvati sotto forma di miniature, consentendo agli specialisti telematici della polizia locale di recuperare i file eliminati.

Tra i file rimossi sarebbe stata trovata anche una cartella con un elenco di nomi e cognomi di bambini e ragazzini, forse altre vittime da far cadere nella sua trappola, secondo le ipotesi degli investigatori.

L’approccio di persona

Il pm Giovanni Terzia, coordinatore dell’inchiesta della Procura di Milano, ritiene che lo speaker tramite il sistema della videochiamata sul web avrebbe adescato tantissimi giovani facendoli cadere nella sua rete di bugie e inganni. Ma ci sarebbe qualcosa di ancora più inquietante: uno dei minorenni coinvolti sarebbe stato avvicinato da Piscina addirittura di persona alla polisportiva dell’oratorio milanese, frequentato proprio dal dj.

La madre del bambino avrebbe notato comportamenti strani da parte del figlio e così si è rivolta alla procura di Milano. Proprio la sua denuncia ha permesso di scoperchiare il vaso di Pandora, anche se l’inchiesta è lunga e molto delicata e ci vorrà tempo per fare piena luce sulla vicenda, considerando la giovanissima età delle vittime coinvolte.