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Angela Carini

Angela Carini si ritira dopo 45 secondi di incontro con Imane Khelif: “fa malissimo”

Pubblicato il 1 Agosto 2024

“Sono salita sul ring e ho provato a combattere. Volevo vincere. Ho ricevuto due colpi sul naso e non respiravo più, mi ha fatto malissimo, sono andata dal maestro Renzini e con maturità e coraggio ho detto basta”. Così Angela Carini dopo la clamorosa decisione di abbandonare il match femminile dei pesi welter contro Imane Khelif nella Paris North Arena che ospita gli incontri di pugilato delle Olimpiadi.

“Questa per me non è una sconfitta, essere qui, scavalcare quella corde è un onore”, sottolinea mentre attorno si scatena, oltre all’ondata mediatica e social, un caso politico un caso politico per i valori di testosterone dell’algerina che all’ultimo Mondiale ne avevano provocato la squalifica.

“Non sono nessuno per giudicare e non ho nulla contro la mia avversaria. Avevo un compito e l’ho eseguito anche se non ce l’ha fatta. Tutto quello che è accaduto prima dell’incontro non ha influito assolutamente”, spiega la pugile che fa parte della Nazionale e della polizia.

“Ho sempre combattuto come una guerriera ma anche i guerrieri a volte si arrendono. Quando la battaglia è persa conficcano la spada nella terra, con onore. Ed è quello che ho fatto io. Non mi sono arresa, ho solo detto a me stessa che non era il mio momento. Devo accettarlo e andare avanti. Non mi fa paura nulla dopo la morte di mio padre e se è andata così è perché Dio e mio padre hanno voluto così in questo ultimo chilometro”, conclude la 25enne napoletana.

“Angela ha ricevuto centinaia di messaggi, anche sui social, che la invitavano a non combattere per la sua incolumità e per dare un segno di protesta”, dice il direttore tecnico Emanuele Renzini.

“Ha avuto un problema ai denti pochi giorni fa, stava prendendo degli antibiotici e pensavo fosse quello il problema. Conoscevamo Khelif, non la consideravamo imbattibile. Angela non è salita sul ring battuta ma si è preparata con scrupolo. Vederla uscire così dispiace. L’algerina è qui perché il Cio ha preso questa decisione, molto difficile da prendere perché il caso è complicato, di sicuro anche lei avrà sofferto per tutto quello che sta accadendo”, conclude il d.t. azzurro.