Pubblicato il 25 Luglio 2024
“Molti anni fa feci un abuso di questa molecola, che ho messo ovunque sul mio viso e nel tempo il prodotto si è depositato in gran parte sul mento. Nell’andare a mettere un nuovo prodotto, sono usciti tantissimi grumi che mi hanno dato un aspetto terribile”, così Angelo Sanzio, il Ken italiano.
Nell’intervista a Il Messaggero ha raccontato la sua disavventura causata dall’uso eccessivo di acido ialuronico.
“Sono entrato 24-25 volte in sala operatoria per migliorare il mio aspetto estetico. Il passato non si cancella, ma sono stato fortunato. Il professor Alessandro Gualdi ha cercato di farmi comprendere che l’idea di bellezza suprema non esiste. Ho avuto la fortuna di incontrare chirurghi che mi hanno fermato prima che fosse troppo tardi”, ha, inoltre, rivelato.
Ciononostante, il rapporto tra Sanzio e la chirurgia estetica è sempre stato molto frequente, tanto da arrivare a spendere “quasi 130 mila euro – ha detto l’influencer – È cominciato tutto quando ero bambino: a sei anni scopro la chirurgia estetica e ne vengo stregato. Per me era come una magia poter modificare il mio volto. Il mio naso non mi piaceva e da ragazzino mi immaginavo diverso da quello che vedevo nello specchio”.
Un sogno, quindi, che è nato in lui sin da quando era bambino, quando sperava in “un magico e fisiologico sviluppo”, che però non lo ha mai distolto dalla sua vera passione: la chirurgia estetica. Cominciata comunque prestissimo, quando aveva 18 anni, con “le prime punture, a 21 ho rifatto il naso”.
Nonostante la sua grandissima passione, però, Sanzio rivela che non modificherebbe davvero tutto del suo corpo: “Il cambio di colore degli occhi? Lo trovo terribile, anche solo per il fatto che esiste da pochi anni e non sappiamo ancora la sua evoluzione. Gli occhi sono un bene troppo grande, non si può scherzare solo per fare notizia”.
E, infine, un consiglio per i più giovani che vogliono approcciarsi a questo mondo: “Affidatevi a grandi esperti, la chirurgia plastica non è un gioco banale, dobbiamo essere consapevoli, con leggerezza ma anche tanto rigore”.