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Anna Lorenzi

Anna Lorenzi, morta per salvare il fratello. Il dolore della madre: “Il suo sorriso, i suoi abbracci”

Pubblicato il 21 Agosto 2023

“Mi mancheranno il suo sorriso, i suoi abbracci, la sua solarità…”.

Paola Zanotti è la madre di Anna Lorenzi, vent’anni, annegata sabato pomeriggio nelle acque del lago di Garda in località Corno, mentre stava tentando di salvare Giovanni, il fratello 14enne.

Anna Lorenzi

Nella sua casa nel quartiere di Borgo Nuovo, nella periferia di Verona, dove per tutto il giorno ha ricevuto le visite di amiche della figlia e parenti, non riesce a darsi pace. 

“Servirà del tempo per superare questo lutto”, dice al Corriere. Quando le si chiede di come stia Giovanni risponde che “Ha trascorso tutto il giorno in compagnia dei parenti. Gli siamo tutti vicini e abbiamo cercato di distrarlo. Ma dovrà elaborare il trauma, servirà del tempo e non sarà facile”. Così come non lo sarà per nessuno in famiglia.

Domenica tre ex compagne di scuola di Anna, diplomatasi al liceo artistico, Giulia, Alessia, Benedetta insieme con l’amico Mattia hanno portato due teglie di lasagne a casa Lorenzi. È stato il loro modo per fare sentire la loro vicinanza alla famiglia.

“Sappiamo quanto è difficile questo momento, non ci sarà neanche il tempo per cucinare”, hanno detto alla madre della giovane, visibilmente commossa.

Anche la vicina di casa era in lacrime: “Non sono cosa dirti, se non che ti voglio bene”. “Anch’io”, le ha risposto la donna che, da sabato, non ha pensieri che per la figlia.

“Anna amava disegnare i biglietti per i compleanni delle amiche, ma anche per i matrimoni. Per il momento, faceva la baby sitter in attesa di trovarsi un’occupazione più sicura”.

Del resto la 20enne era una ragazza seria e riservata: “Aveva poche amiche e usciva con la cugina, ma solo qualche sera”. 

Per lei c’era la nonna da curare: “In questo ultimo periodo, andava ad assistere mia madre tutte le notti” spiega la donna. E Anna non faceva mai pesare nulla. “Alla mattina, tornava a casa sempre con il sorriso sulle labbra e mi abbracciava per darmi forza”.

Ma il pensiero non può che tornare a sabato pomeriggio.

“Anna era andata con la sorella e il fratello Giovanni nella spiaggia sul lago. La frequentavamo con tutta la famiglia”, ricorda la donna. Insieme hanno preso l’autobus e hanno raggiunto Garda, poi a piedi sono arrivati fino alla località a due passi da Punta San Vigilio. E lì è successa la tragedia.

“Non sappiamo ancora come ha perso la vita mia figlia. Se ne sta occupando mio marito. Non abbiamo ancora discusso sulla presenza o meno dei soccorsi in quella zona del lago di Garda”. Il corpo della giovane è stato recuperato dalla Guardia costiera e, dopo essere stato riconosciuto, riconsegnato alla famiglia.

Per questo i funerali della ragazza sono già stati fissati per mercoledì nella chiesa di Santa Maria Maddalena, a Verona.