Pubblicato il 19 Ottobre 2024
“È l’incubo peggiore di tutti, giusto? Essere vivi durante un intervento chirurgico e sapere che qualcuno ti taglierà e ti toglierà le parti del corpo?”. Fa venire i brividi il racconto di Donna Rhorer, la sorella di Anthony Thomas “TJ” Hoover II.
Il 36enne era stato dichiarato cerebralmente morto dopo il ricovero per una overdose e i chirurghi si erano recati al Baptist Health Richmond Hospital, nel Kentucky, per rimuovere i suoi organi nell’ottobre 2021, rivelano la sorella ed ex dipendenti della Kentucky Organ Donor Affiliates, l’associazione che avrebbe beneficiato della donazione.
Quando i medici sono andati a verificare la salute del suo cuore in vista del trapianto, Hoover si è rianimato.
“Si dimenava sul tavolo”, ha raccontato una ex dipendente, sostenendo che il paziente era semplicemente sedato.
Poi, mentre i chirurghi si preparavano a rimuovere gli organi, Hoover ha iniziato a “muoversi” e “piangeva visibilmente”.
La sorella ha raccontato la storia ai media tre anni dopo, in seguito all’avvio di due inchieste (una statale e una federale) sulla base della lettera-denuncia di una dipendente dell’organizzazione locale che gestisce la donazione di organi.
La donna si era accorta che il fratello aveva aperto gli occhi prima di entrare in sala operatoria, ma le fu detto che erano solo riflessi.
Un’ora dopo, un medico uscì dicendole che Hoover “non è pronto”. “Si era svegliato”, ha raccontato….