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Antonio Cassano: “Non sperpero i soldi, io compro case. Ho fatto una sola follia…”

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Antonio Cassano si è messo a nudo durante la sua intervista al podcast “Passa dal BSMT”, dal rapporto inesistente col padre che si fece vivo solo dopo il suo gol all’Inter al debutto in serie A, alla turbolenta fine del rapporto con Bobo Vieri. Fantantonio ha poi dedicato molto spazio al denaro e al modo di come lo ha gestito.

Cassano: “Nella m***a non ci torno”

“Ho speso gran parte dei miei soldi per alcool, donne e macchine veloci, il resto l’ho sperperato” – parole rimaste iconiche di George Best, che però non appartengono ad Antonio Cassano. Il 42enne barese ha detto che lui viene dalla m***a, ma non ci vuole più tornare. Ha detto che a 17 anni, quando esordì in serie A, non aveva neanche 1.000 lire per mangiare. Poi arrivò il gol all’Inter al debutto nel massimo campionato e da allora la sua vita svoltò.

La pioggia di soldi non cambiò però il punto di vista di Cassano che, nonostante le sue bizze dentro e fuori dal campo, rimase lungimirante nella gestione dei soldi. La sua più grande fortuna? Non avere vizi. “Non mi sono mai ubriacato, mai drogato, mai neanche acceso una sigaretta. Ho un solo vizio: mangiare tanto” – ha detto Fantantonio durante la sua chiacchierata.

“Ho fatto una sola follia”

A 19 anni, nel 2001, Cassano passò dal Bari alla Roma poiché aveva il forte desiderio di giocare con Totti. In quell’occasione compì la sua unica follia: acquistare 9 auto al primo anno di contratto, tra le quali due Ferrari e due Mercedes. Matarrese gli promise due miliardi di lire se fosse andato alla Roma anziché alla Juve, ma poi si presentò con una Golf: “Volevo morire” – ha detto sghignazzando Cassano.

L’ex calciatore ha detto di aver usato il cervello per la gestione dei soldi, che ha usato per investire e comprare case. Non prova quindi tenerezza per i calciatori che guadagnano tanto e perdono tutto, perché sono privilegiati e fortunati che non hanno saputo gestirsi. “C’è gente che con 2.000 euro si sveglia alle 6 di mattina” – ha ribadito Cassano, ricordando che grazie alla sua gestione oculata dei soldi può fare una bella vita, andare a mangiare nei ristoranti buoni e acquistare un’auto se lo desidera.

Il calcio per sua stessa ammissione è stata per lui un’ancora di salvezza, altrimenti nel contesto dove viveva sarebbe probabilmente finito a rubare. È contento di aver messo da parte un gruzzoletto che un giorno, quando non ci sarà più, andrà alla moglie, ai figli e alle persone che ama.

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Francesco Ferrara

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