Pubblicato il 27 Marzo 2024
Si è guadagnato l’appellativo di eroe dopo il gesto, prima di morire, che ha salvato la vita ai passeggeri del treno regionale 4193 Pescara-Sulmona. Il protagonista di questa vicenda è Antonio D’Acci, macchinista 61enne, che è stato colpito da un malore sulla linea Pescara-Roma fermando il treno prima che potesse succedere una catastrofe.
Cos’è successo?
Antonio D’Acci stava lavorando sul treno della linea Pescara-Roma, quando è stato colto da un malore, probabilmente un infarto, che purtroppo si è rivelato fatale. Nonostante il malore l’uomo è riuscito a fermare il treno, evitando il peggio agli 87 passeggeri a bordo. Se il treno fosse rimasto senza guida, è facile immaginare quali potevano essere le conseguenze devastanti.
Il capotreno e il personale di bordo hanno soccorso l’uomo e poco dopo sul posto sono giunti anche gli operatori dell’1-1-8. Purtroppo si è rivelato tutto inutile, poiché il 61enne è deceduto.
Antonio D’Acci
Nonostante il malore che gli è costato la vita D’Acci ha avuto la lucidità e la forza di stoppare il treno, un gesto che gli è valso l’appellativo di eroe. Il macchinista era originario di Foggia ma viveva a Termoli, in provincia di Campobasso, e il giorno dopo la sua morte sui social sono arrivati i messaggi di cordoglio delle persone che l’hanno conosciuto.
Antonio D’Acci era sposato e papà di una ragazza che va all’università. Era appassionato di caccia e molti ferrovieri e macchinisti hanno voluto riservare un ultimo pensiero al collega che se n’è andato con un gesto eroico salvando numerose vite, pensando prima agli altri e poi a se stesso.
Su alcuni gruppi social alcuni colleghi hanno lanciato un appello contro i cosiddetti equipaggi a “macchinista solo”, una pratica che mette a rischio il macchinista che guida il treno in solitaria e che non avrebbe soccorsi immediati in caso di malore, ma anche la vita di tutti i passeggeri.