Pubblicato il 1 Ottobre 2022
Inoki aveva 79 anni e nel mondo era particolarmente famoso per l’incontro del 26 giugno 1976 in cui sfidò il grande campione di boxe Muhammad Ali, che si concluse con una dibattuta parità.
In Giappone era molto conosciuto per la sua carriera politica: nel 1989 fu eletto per la prima volta in parlamento con il Partito dello sport e della pace da lui creato. Fu poi rieletto nel 2013, prima di ritirarsi nel 2019.
Inoki nacque a Yokohama, la seconda città più grande del Giappone, il 20 febbraio 1943 e venne chiamato Kanji. Da ragazzo si trasferì in Brasile dove cominciò a praticare il karate e poi il wrestling, prendendo il nome d’arte di Antonio, ispirato a quello del wrestler italo-argentino Antonino Rocca.
Secondo le regole definite appositamente, Ali poteva usare i pugni, come si fa nella boxe, e Anoki i calci, posto che avesse un ginocchio a terra. I due giudici dell’incontro attribuirono uno più punti a Inoki, l’altro più ad Ali, e l’arbitro decise di decretare come risultato una parità.
Nella sua vita Inoki strinse forti legami con la Corea del Nord, influenzato dalla memoria del suo mentore, il lottatore Rikidozan (1924-1964), che popolarizzò il puroresu, cioè il wresting giapponese negli anni Cinquanta.
Rikidozan era infatti coreano di origine e dopo la separazione dalla Corea del Sud non potè più tornare nella propria terra.
Negli anni Novanta Inoki visitò più volte la Corea del Nord per cercare di ottenere la liberazione di cittadini giapponesi rapiti durante la Guerra fredda. A questo scopo organizzò degli incontri di arti marziali nel paese e incontrò molti rappresentanti del governo nordcoreano, anche andando contro il governo giapponese.