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Apre alla polizia senza denti e insanguinato: “Mia moglie mi ha massacrato”

Pubblicato il 7 Giugno 2024

Solo l’intervento del vicino di casa ha salvato un uomo dalla furia cieca della moglie, che lo aveva letteralmente massacrato di botte. I fatti si sono svolti a Bolzano, dove una donna è stata arrestata dalla polizia con l’accusa di violenza domestica nei confronti del marito. L’uomo è stato portato con l’ambulanza in ospedale con una prognosi di 30 giorni.

Massacrato dalla moglie, la ricostruzione

Ieri sera un vicino di casa della coppia, sentendo una lite furibonda, ha chiamato la polizia che è giunta sul luogo della segnalazione, una casa nel quartiere di Oltrisarco a Bolzano. Gli agenti hanno bussato insistentemente alla porta e solo dopo un po’ di tempo ha aperto un uomo col volto tumefatto, con l’arcata dentale sanguinante e priva di alcuni denti e con il corpo pieno di lividi, graffi ed ematomi.

Alle sue spalle la moglie che, nonostante la presenza degli agenti, ha continuato a picchiare selvaggiamente il marito. I poliziotti sono intervenuti riuscendo a salvare l’uomo dalle grinfie della moglie con grande fatica. In base ad ulteriori accertamenti è emerso che in quell’appartamento già erano stati segnalati episodi di violenza domestica esplosi dopo liti familiari. L’uomo, un artigiano di 40 anni, è stato portato prima al pronto soccorso e poi ricoverato all’ospedale San Maurizio. Per la donna sono invece scattate le manette e anche l’ammonimento da parte del questore Paolo Sartori.

Le parole del questore Sartori

Sartori, commentando questa notizia, ha sottolineato ancora di più la necessità di fare rete tra istituzioni, enti locali, centri antiviolenza e associazioni di volontariato per porre fine alle violenze domestiche, che spesso purtroppo hanno epiloghi tragici. In questo caso solo l’intervento della polizia, allertata da un vicino di casa, ha evitato che potesse succedere l’irreparabile.

Ha poi sottolineato il ruolo della polizia, sempre in prima linea contro le violenze domestiche non solo con interventi diretti, ma anche con attività di prevenzione fatte di progetti specifici e percorsi di presa di coscienza delle violenze, per aiutare le vittime a difendersi e chiedere aiuto tempestivamente.