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Apre il primo ristorante di clausura, ma per le suore imprenditrici già ci sono guai: “Hanno comprato il terreno con lingotti d’oro”

Potrebbe sembrare uno scherzo di Carnevale o un pesce d’aprile anticipato, ma è tutto vero: le Hermanas Clarisas de Belorado, un gruppo di suore clarisse della regione di Castiglia y Leon, hanno ottenuto la licenza per aprire il primo ristorante di clausura al mondo. Le protagoniste di questo progetto sono le suore Myryam, Alma e Sion e hanno ideato un menu che mixa la tradizione culinaria asturiana con delle ricette monastiche e si sono guadagnate già decine di prenotazioni. Il locale sorgerà ad Arriondas, nelle Asturie, una zona molto frequentata dal turismo religioso, e promette di diventare una meta gastronomica di rilievo.

Tuttavia le suore non saranno visibili ai clienti e, rispettando il voto di clausura, si occuperanno esclusivamente della cucina, mentre il servizio sarà gestito in sala da personale esterno. Vivranno nelle stanze al piano superiore della struttura, mantenendo la loro vita monastica. Un’iniziativa che ha già attirato l’attenzione dei media iberici, sulla quale però gravano già molte ombre.

Dallo scisma alla scomunica: la storia turbolenta delle suore “ribelli”

Le Hermanas Clarisas de Belorado non sono nuove alle cronache, infatti 9 mesi fa la comunità monastica si separò dalla Chiesa Cattolica, annunciando lo scisma in un documento di 70 pagine pubblicato il 12 maggio scorso. La rottura è stata netta a giugno, quando papa Francesco scomunicò le suore che nel frattempo si avvicinarono alle posizioni ultraconservatrici del movimento religioso della Pia Union de Sancti Pauli Apostoli, guidato da Pablo de Rojas Sanchez-Franco.

Prima di questa controversia le suore erano famose per la produzione di deliziosi cioccolatini, richiesti dagli chef di tutta la Spagna. Ora con l’apertura del ristorante sembrano voler portare la loro tradizione culinaria ad un livello superiore, ma il percorso non è stato semplice. Dopo lo sfratto dal convento di Belorado, le religiose hanno dovuto trasferirsi nelle Asturie per realizzare il loro sogno imprenditoriale.

L’inchiesta sui lingotti d’oro

Proprio mentre si preparano a inaugurare il ristorante, le suore devono affrontare un’indagine della magistratura spagnola. Secondo il quotidiano Diario de Burgos, la Procura sta investigando sull’origine del denaro utilizzato per acquistare un terreno a Covadonga e pagare l’affitto del locale ad Arriondas. Al centro delle indagini ci sono lingotti d’oro per un valore di 130mila euro, venduti dalle religiose per finanziare il progetto.

L’arcivescovado di Burgos sostiene che l’oro facesse parte dei beni della comunità religiosa gestita dal Vaticano, mentre le ex monache affermano di aver venduto depositi in fondi di investimento per acquistare oro come bene rifugio, poi rivenduto per avviare l’impresa. La Guardia Civile sta cercando di fare chiarezza sulla vicenda, che rischia di gettare un’ombra sull’apertura del ristorante.

Francesco Ferrara

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