Pubblicato il 14 Ottobre 2021
Ottobre inoltrato. E gli asili nido comunali sono chiusi. Succede a Catania, nel silenzio assordante dell’amministrazione e dei sindacati.
Eppure il caso è enorme, scandaloso.
Ma è celato, nascosto sotto il tappeto.
Anzi, sotto i materiali di risulta di quei lavori di ristrutturazione previsti all’inizio dello scorso luglio, ma avviati soltanto da una decina di giorni…
Sono trascorsi più di 3 mesi e i 9 asili nido che avrebbero dovuto accogliere i bambini, il personale docente e quello ausiliario ancora sono inaccessibili per via del clamoroso ritardo dell’avvio dei lavori di ristrutturazione. Lavori che, al peggio non c’è mai fine, sono a singhiozzo e non in simultanea in tutte le strutture pubbliche, visto che in alcune ancora non è stato battuto un chiodo (nel video e nella foto uno dei pochi dove sono è stato aperto il cantiere).
Anzi, così come vi abbiamo documentato, in uno degli asili ci si è messo pure il maltempo a complicare le cose, distruggendo il tetto.
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Nove asili nido sottratti ai cittadini e disagi facilmente immaginabili.
Intanto per le famiglie, già messe a dura prova nell’organizzazione quotidiana dalla pandemia, costrette a rivolgersi a strutture private: quelle che, ovviamente, possono permetterselo economicamente e si sa che a Catania, purtroppo, non sono pochi i nuclei familiari in gravi difficoltà. E anche quelle che hanno la possibilità di pagare le rette, hanno difficoltà nel trovare spazio per i loro piccoli negli asili nido privati, giocoforza oberati di richieste, della stessa zona dove si trova quello pubblico al quale avrebbero dovuto affidarsi. Anzi, alcune famiglie non lo hanno trovato proprio…
Ci sono anche lavoratori in ansia.
ll personale docente costretto lo scorso giugno a liberare le aule dei giochi e del materiale utilizzato per coinvolgere i bambini, ancora in attesa di sapere in quale struttura sarà temporaneamente trasferito, perché ancora nemmeno sull’alternativa non si ha chiarezza, visto che non si è provveduto in tempo.
Il personale ausiliario, invece, è in cassa integrazione. Ci stiamo riferendo a circa 80 operatori, poiché ogni asilo impiega una cuoca e circa 5/6 ausiliarie addette alla pulizia e alla sanificazione. Ottanta lavoratori che non sanno quando potranno tornare in servizio e intanto ricevono una retribuzione ridotta.
Il tutto senza che alcuna comunicazione ufficiale del Comune di Catania agli impiegati, alla famiglie, nemmeno attraverso il sito e le pagine social istituzionali. Nulla. E nemmeno i rappresentanti sindacali hanno messo in luce il caso, che evidentemente provoca imbarazzo o è sottovalutato. Con l’aggravante che non si ha certezza dei tempi. Di certo le attività non riprenderanno prima di gennaio, cioè nel nuovo anno già cominciato.
Proprio così. Tre mesi, l’estate da sfruttare al massimo sprecata e gli asili nido comunali riapriranno i battenti, forse, all’inizio del 2022…