Pubblicato il 6 Ottobre 2020
La protesta è indetta da un comitato spontaneo di genitori e lavoratori. Nonostante i cospicui finanziamenti regionali, i servizi per gli alunni disabili non partono.
La Cisl di Catania, con le federazioni Fisascat, Cisl Scuola e Funzione Pubblica e le associazioni Anteas, Adiconsum e ASACOM aderiscono convintamente alla manifestazione cittadina che si terrà giovedì 8 settembre, alle 10.00, sotto la sede istituzionale della Città Metropolitana di Catania (in via Etnea, angolo via Prefettura) indetta da un comitato spontaneo di famiglie e lavoratori che hanno deciso di protestare contro il mancato avvio dei servizi per l’inclusione degli studenti con disabilità che lede la dignità del diritto allo studio e del lavoro di centinaia di lavoratori del settore.«Da mesi facciamo appello a tutte le Istituzioni, affinché si concerti una immediata e risolutiva risposta capace a garantire pari opportunità e diritti fondamentali per gli alunni fragili e per le lavoratrici e i lavoratori dei servizi di integrazione scolastica», afferma Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea.
«Ma purtroppo – aggiunge – nelle scuole del territorio catanese, con l’eccezione del comune di Catania per le scuole di sua competenza e qualche altro comune della provincia, l’assistenza specialistica igienico-personale è quasi totalmente assente o insufficiente rispetto al numero richiesto, sia in riferimento al personale ATA che ancora oggi dovrebbe essere appositamente formato sia agli operatori forniti dagli enti locali. Mentre la Città Metropolitana di Catania, pur avendo ricevuto i finanziamenti della Regione, ancora si ostina a non avviare i servizi “migliorativi e integrativi” negli istituti superiori dell’intera provincia. Una carenza che, di fatto, sta costringendo tantissimi alunni con disabilità a non poter frequentare la scuola al pari dei loro coetanei: in una sola parola, una vera e propria discriminazione a danno dei più fragili!»
Secondo il segretario della Cisl catanese «le conseguenze di tale stato di cose si ripercuotono, sul piano lavorativo, nella lesione del diritto al lavoro di centinaia di assistenti igienico impiegati da vent’anni nel servizio, nonché sulla filiera lavorativa dei servizi di assistenza educativa scolastica agli studenti disabili». «Ad esempio – spiega Attanasio – nell’anno scolastico appena cominciato, agli atavici disservizi legati all’esternalizzazione agli enti locali del servizio di assistenza all’Autonomia e alla Comunicazione si sono aggiunti i problemi legati all’emergenza sanitaria da Covid19.
Un disastro nel disastro, che richiedeva e richiede una precisa e specifica definizione di competenze, regole e funzioni tra tutti i soggetti coinvolti».
«Su tutto il territorio metropolitano – conclude – non sono più rinviabili l’immediato avvio con ripristino dell’assistenza specialistica igienico-materiale per gli alunni con disabilità grave delle scuole di ogni ordine e grado di tutto il territorio metropolitano; l’applicazione puntuale e uniforme delle linee guida della Regione Siciliana per il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione, la definizione di un accordo di programma tra ufficio scolastico territoriale, Asp ed enti locali per rendere immediatamente operative le suddette linee guida, senza conflitti di competenza tra i vari enti, per definire “chi-fa-cosa” nel pieno rispetto della dignità del lavoro e del primario diritto all’inclusione degli alunni; l’applicazione dell’art.48 del DPCM del 26 aprile 2020 nei casi di Didattica a distanza (DaD) e di didattica digitale integrata (DDI) e l’obbligo di quarantena per quelle classi/scuole con casi certificati di Covid19».