Pubblicato il 22 Giugno 2022
Una disattenzione poteva costare cara a un uomo 57enne, che si è salvato grazie a un trapianto di fegato eseguito con la ricerca di un donatore nel più breve tempo possibile.
L’incendio letale
Il 57enne, un piemontese, aveva deciso di bruciare sterpaglie in uno dei pomeriggi con le più alte temperature della stagione nella zona di Asti, un atto che in questo periodo è vietato per il rischio di propagazione di incendi a causa della siccità. L’uomo, dopo aver acceso il rogo, si è accasciato al suolo in preda a un colpo di calore, perché la temperatura corporea era salita a 41 gradi. Così è stato trasferito all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.
Le cure in ospedale
Il soccorso del 57enne è avvenuto tre giorni prima dell’odierno risveglio dal coma da parte del 118 quando egli era totalmente privo di sensi vicino ai falò di rovi e sterpaglie. In seguito è stato portato intubato al reparto di Rianimazione dell’ospedale di Alessandria, dove gli è stato raffreddato il corpo con mezzi fisici, e poi spostato in eliambulanza a Torino. Nel giro di 36 ore le condizioni del fegato mostravano un peggioramento per una compromissione neurologica su base metabolica compatibile con l’esecuzione di un trapianto di fegato ed è stato inserito in lista d’attesa al Reparto di Rianimazione 2 delle Molinette di Torino per l’esecuzione del trapianto di fegato in super-urgenza nazionale. Il donatore di organi compatibile è stato individuato un donatore d’organi compatibile direttamente da Udine. L’intervento è stato eseguito nella terza giornata dall’evento iniziale e adesso il paziente, ricoverato nel Reparto di Terapia Intensiva del dottor Balagna, sta dando segni di risveglio dal coma.
Immagine di repertorio