Pubblicato il 15 Aprile 2021
La famiglia di Cinzia Pennino, docente dell’istituto Don Bosco di Palermo, morta nella notte tra il 27 e il 28 Marzo scorso a seguito della somministrazione del vaccino AstraZeneca, ha depositato un esposto all’Aifa (agenzia italiana del farmaco) e all’Asp (azienda sanitaria provinciale di Palermo) per avere delle risposte in merito alla morte della quarantaseienne.
In particolare, i familiari cercano di capire se ci siano state responsabilità e problemi legati al consenso. La Pennino infatti era stata sconsigliata alla somministrazione del vaccino AstraZeneca da un primo medico. Quattro giorni dopo quel colloquio con il medico però, il vaccino le è stato somministrato comunque, sotto consiglio di un secondo medico che, a quanto pare, non si sarebbe posto gli stessi dubbi del primo.
Sulla vicenda hanno aperto un fascicolo il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Giorgia Spiri. Secondo il parere dei familiari, si legge in un esposto riportato dagli avvocati della famiglia, la professoressa godeva di ottima salute fino alla data della somministrazione del vaccino AstraZeneca, motivo per il quale, si ritiene evidente la correlazione tra la somministrazione di quest’ultimo e la trombosi che ha decretato il decesso della Pennino.