Pubblicato il 30 Ottobre 2020
Atlantia rinvia l’assemblea per la scissione di Autostrade per l’Italia al più tardi al 15 gennaio 2021.
I termini economici della nuova offerta presenta da Cdp, Blackstone e Macquarie per l’88% di Aspi detenuto da Atlantia vengono ritenuti dal cda della società infrastrutturale “non conformi e non idonei ad assicurare una adeguata valorizzazione di mercato della partecipazione“. A scriverlo la stessa Atlantia in una nota in cui, “pur apprezzando alcuni miglioramenti risultanti dalla nuova elaborazione”, la holding rileva che “mancano gli elementi necessari per concedere un periodo di esclusiva agli offerenti“.
Atlantia: aperta al dialogo
Atlantia, si legge ancora nel comunicato, ha deliberato, “con il consueto spirito propositivo, di proseguire il dialogo con Cdp e altri co-investitori di suo gradimento per agevolare la presentazione di una nuova offerta vincolante e satisfattiva al più tardi entro il 30 novembre 2020, affinché i soci possano eventualmente tenerla in dovuta considerazione in sede di esame del progetto di scissione nella assemblea di prossima convocazione”.
Atlantia: rinviata la scissione del Cda
Il consiglio di amministrazione di Atlantia “ha deliberato di rinviare la trattazione del punto 3 all’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria convocata per il 30 ottobre 2020 avente ad oggetto il progetto di scissione parziale proporzionale di Atlantia in favore della società interamente posseduta Autostrade Concessioni e Costruzioni, onde consentire agli azionisti di esprimere con ogni necessaria consapevolezza il proprio voto in merito“. E’ quanto si legge in una nota della holding in cui si sottolinea che il cda “ha ritenuto sin d’ora di programmare una nuova assemblea straordinaria non oltre il 15 gennaio 2021, con il medesimo punto all’ordine del giorno, nella fiduciosa attesa che divenga nel frattempo possibile fugare ogni incertezza in merito e quindi consentire agli azionisti, per quanto possibile, un voto informato e consapevole”.